TRIESTE – L’autoritratto è un tema ricorrente nel lavoro di Vivian Maier, oltre alle scene di strada, ai ritratti di sconosciuti, e al mondo dei bambini. L’interesse di Vivian per l’autoritratto è più che altro una disperata ricerca della sua identità. Ridotta all’invisibilità, ad una sorta di inesistenza a causa dello status sociale, inizia a produrre prove inconfutabili della sua presenza in un mondo che sembrava non avere un posto per lei. Ecco allora il suo riflesso in uno specchio, la sua ombra che si estende a terra, o il contorno della sua figura, in un gioco di luci e ombre. Insomma, quella di Vivian è una sorta di affermazione della sua presenza in quel particolare luogo, in quel particolare momento. Caratteristica ricorrente è poi l’ombra, diventata una firma inconfondibile nei suoi autoritratti. Quel duplicato del corpo in negativo “scolpito dalla realtà” ha la capacità di rendere presente ciò che è assente.
Al centro della mostra Vivian Maier, The Self-Portrait and its Double, a cura di Anne Morin, è dunque proprio l’autoritratto.
La Maier aveva due facce: quella che accettava la propria condizione, e quella che invece la combatteva cercando di essere qualcun altro.
“Ciò che sorprende nella storia di Vivian Maier – afferma la curatrice della mostra – è come questa donna da una parte accetti la sua condizione di bambinaia e, allo stesso tempo, trovi invece la sua libertà nell’essere qualcun altro, la fotografa di strada Vivian Maier; questo dualismo, generato dallo scontro tra le due anime, ha dato vita a una vicenda senza paragoni nella storia della fotografia, che in questa mostra viene raccontata per la prima volta in Italia attraverso i ritratti dell’autrice”.
Il percorso della mostra presenta 70 autoritratti, di cui 59 in bianco e nero e 11 a colori, questi ultimi mai esposti prima d’ora sul territorio italiano. Il passaggio al colore è stato accompagnato da un cambiamento dovuto all’utilizzo di una Leica all’inizio degli anni settanta, dopo anni di scatti con la Rolleiflex. Il lavoro a colori della Maier rimane singolare, libero e anche giocoso.
Accompagna gli scatti fotografici in mostra, anche una serie di filmati in super 8mm realizzati dalla stessa Vivian Maier, che ci permettono di seguire il movimento dell’occhio dell’artista.
Vademecum
Vivian Maier, The Self-Portrait and its Double
Dal 20 luglio al 22 settembre 2019
Trieste Magazzino delle Idee
Corso Cavour 2
martedì a domenica 10-20; lunedì chiuso. Aperture straordinarie: 15 agosto
Info: +39 040 3774783
info@magazzinodelleidee.it
www.magazzinodelleidee.it