Chi sceglie oggi di viaggiare negli Emirati Arabi o in Arabia Saudita non trova più soltanto grattacieli iconici e resort di lusso. Sta crescendo, infatti, un nuovo itinerario del Golfo che unisce architettura spettacolare, musei avveniristici e grandi eventi culturali, trasformando la regione in una delle destinazioni più sorprendenti per gli amanti dell’arte e della storia, con un Golfo persico che oggi offre sempre più un’esperienza di viaggio completamente nuova. E proprio oggi inaugura lo Zayed National Museum, sulla vita degli Emirati e nel 2026 sarà la volta del nuovo Guggenheim Abu Dhabi.


Abu Dhabi: Saadiyat, l’isola che vive di cultura
Il cuore di questa trasformazione è Saadiyat, l’isola che Abu Dhabi ha dedicato interamente all’arte. Qui il viaggio inizia dal Louvre Abu Dhabi: un capolavoro firmato da Jean Nouvel, con una cupola gigantesca che filtra la luce come un cielo trapunto di stelle. Dentro, 23 gallerie raccontano storie e civiltà provenienti da tutto il mondo. Solo passeggiare sul lungomare che circonda il museo è un’esperienza da non perdere. Ma su Saadiyat stanno nascendo altri due poli che vale la pena segnare in agenda: il primo è sicuramente il Natural History Museum, appena inaugurato, che racconta sette milioni di anni di storia naturale con reperti sorprendenti come lo scheletro del T. rex “Stan”, l’altro è lo Zayed National Museum, che apre proprio oggi, 3 dicembre, offrendo un viaggio multisensoriale nella storia degli Emirati e nella vita del loro padre fondatore, arricchito da un giardino all’aperto di 600 metri punteggiato da piante desertiche e installazioni artistiche. E poi c’è la grande attesa per il Guggenheim Abu Dhabi, firmato Frank Gehry, che nel 2026 diventerà uno dei musei più spettacolari al mondo.

L’inaugurazione dello Zayed National Museum
Molto più di un contenitore di reperti, lo Zayed National Museum da oggi è un racconto vivente, un ponte tra le radici della regione e la sua identità contemporanea. L’edificio, firmato dallo studio Foster + Partners, colpisce subito per le sue cinque torri metalliche che fendono il cielo come le ali di un falco in volo. Un’immagine potente, che evoca la tradizione della falconeria e, rappresenta uno dei tratti distintivi del mondo degli Emirati Arabi. Linee sinuose, giochi sapienti di luce naturale e ambienti sospesi accompagnano il visitatore in uno spazio in cui ogni dettaglio è pensato per creare continuità tra passato e presente, tra il costruito e il paesaggio.
Il viaggio comincia all’esterno, lungo il suggestivo Al Masar Garden: un percorso di circa 600 metri immerso nel verde, dove piante autoctone, installazioni artistiche e un antico sistema di irrigazione convivono in un equilibrio armonioso. È un’introduzione sensoriale che richiama gli ecosistemi naturali della regione, dai giardini alle oasi, e che prepara i visitatori a comprendere come ambiente e cultura siano sempre stati strettamente intrecciati.

Una volta all’interno, il museo si apre in un itinerario permanente che attraversa 300.000 anni di storia. Si parte dalle prime tracce dell’umanità nel territorio per poi inoltrarsi nell’età del bronzo, nella stagione dei commerci e degli scambi marittimi, fino a raggiungere l’era moderna. Antichi utensili in pietra, reperti archeologici e oggetti di uso quotidiano raccontano gli spostamenti delle popolazioni, le relazioni commerciali, le connessioni culturali che hanno plasmato l’identità locale lungo i millenni. Tra le sezioni più significative spicca sicuramente quella dedicata a Sheikh Zayed bin Sultan Al Nahyan, padre fondatore degli Emirati Arabi Uniti. Attraverso fotografie, filmati d’archivio, documenti storici e oggetti personali, il visitatore può ripercorrere la visione e i valori che hanno guidato il processo di unificazione e la nascita della nazione. Una narrazione che intreccia politica, cultura e identità, restituendo un ritratto umano e vibrante del leader che ha segnato la storia moderna del Paese.
L’esperienza di visita dello Zayed National Museum è pensata come un’immersione totale: suoni che richiamano il deserto, il mare e le oasi; ricostruzioni di antichi paesaggi; percorsi espositivi che alternano tecnologia e tradizione. Non un semplice museo, dunque, ma un ambiente multisensoriale in cui memoria e futuro dialogano costantemente.
Il risultato è uno spazio capace di raccontare la complessità del territorio e delle sue popolazioni.


Dubai: tra musei spettacolari e tecnologia d’avanguardia
Poco più a nord, Dubai continua a stupire con attrazioni sempre più audaci. Il Museo del Futuro è già diventato un’icona: una struttura ellittica attraversata da calligrafie arabe luminose, perfetta per chi ama le esperienze immersive tra scenari futuristici e installazioni interattive. Per gli appassionati di libri e architettura, la Mohammed Bin Rashid Library è un gioiello contemporaneo: ambienti luminosi, robot bibliotecari e una vista meravigliosa su Dubai Creek. All’orizzonte spunta anche una nuova meta da tenere d’occhio: il DUMA – Dubai Museum of Art, progettato dal maestro Tadao Ando. Sarà il primo museo della città interamente dedicato all’arte moderna e contemporanea.


Arabia Saudita: l’incanto culturale di AlUla
Oltre gli Emirati, un’altra destinazione merita un posto tra i viaggi dei prossimi anni: AlUla, in Arabia Saudita. Dal 16 gennaio al 14 febbraio 2026 tornerà il Festival delle Arti, un evento che trasforma la regione in una galleria a cielo aperto con installazioni nel deserto, mostre di artisti internazionali, performance e workshop. L’oasi di AlUla e il quartiere artistico di AlJadidah offrono scenari naturali mozzafiato e una fusione unica tra patrimonio archeologico e creatività contemporanea: un viaggio che unisce cultura, natura e avventura.








