FIRENZE – L’11 ottobre 2020 inaugura la mostra “…con altra voce ritornerò poeta. Il Ritratto di Dante del Bronzino alla Certosa di Firenze”, a cura di Antonio Natali con Alessandro Andreini, nella suggestiva Pinacoteca della Certosa del Galluzzo, a Firenze.
Il Ritratto allegorico di Dante campeggerà sul fondo della Pinacoteca della Certosa che sul lato sinistro ospita anche i cinque affreschi del Pontormo (dipinti intorno al 1523) raffiguranti le Scene della Passione, alla realizzazione dei quali collaborò appunto il Bronzino, mentre Firenze era ammorbata dalla peste. Sempre nella sala della Pinacoteca si potranno ammirare anche le copie in scala ridotta eseguite su tela da Jacopo da Empoli e da altri pittori fiorentini dell’Accademia delle Arti del Disegno intorno al 1582.
La mostra rappresenta un’occasione sia di ammirare un’opera poco visibile – poiché proveniente da una collezione privata – in un ambiente coinvolgente e storicamente attinente, sia di riscoprire il fascino della Certosa fiorentina in cui per quasi sette secoli arte e devozione, cultura umanistica e Fede si sono sedimentate. La mostra – come spiega Antonio Natali – costituisce “una maniera per celebrare Dante ricordando con lui artefici illustri che nel Cinquecento ne furono ammiratori appassionati”.
La Certosa del Galluzzo nacque per volontà di Niccolò Acciaiuoli, tra il 1342, anno in cui fu delineato l’intero progetto, e il 1356, quando ormai l’edificio principale era quasi completato. A questo fu aggiunto un palazzo per l’educazione culturale e religiosa di giovani fiorentini che si volgessero agli studi umanistici. Niccolò, che era uomo colto, aveva scelto come procuratore Giovanni Boccaccio il quale, al pari di Francesco Petrarca, gli era amico; e sui rapporti fra i destini di Dante e di Acciaiuoli insiste proprio il saggio di Alessandro Andreini.
Quindi per la mostra del Ritratto allegorico di Dante, la scelta della Certosa di Firenze – che oggi tende a recuperare il ruolo di centro di formazione così come la vocazione umanistica – si inquadra nella volontà di partecipare alle celebrazioni per il settimo centenario della morte di Dante.
Infatti la preferenza è caduta su uno dei ritratti del poeta più lirici e vibranti, quello che il Bronzino dipinse nei primissimi anni Trenta del Cinquecento per Bartolomeo Bettini, intellettuale fiorentino che aveva commissionato all’artista anche l’effigi (di cui al momento non c’è notizia certa) di Petrarca e di Boccaccio. In pratica, le tre voci eminenti d’una cultura letteraria che era già umanistica a tutti gli effetti.
La decisione d’esibire questo ritratto del Bronzino non è stata determinata solo dal suo tenore qualitativo ragguardevole: sulla risoluzione di farne il fulcro d’una memoria per Dante hanno pesato anche le relazioni forti che, come già indicato, legarono il pittore (lui pure peraltro poeta, ora bernesco ora petrarchesco) alla Certosa.
L’esposizione, aperta la pubblico fino al 31 dicembre 2020, è accompagnata da un catalogo edito da Feeria e Polistampa, con la cura redazionale di Alessandro Andreini e i saggi, oltre che dello stesso Andreini, anche di Andrea Baldinotti, Monica Bietti, Jason Houston, Carmelo Mezzasalma e Antonio Natali.
Vademecum
…con altra voce ritornerò poeta. Il Ritratto di Dante del Bronzino alla Certosa di Firenze
• Pinacoteca della Certosa di Firenze, via della Certosa 1, Galluzzo, Firenze (posizione: https://goo.gl/maps/W9tRUyvVBjiUuFuv5)
• 11.10.2020 | 31.12.2020
• Inaugurazione 11.10.2020 ore 17 (prenotazione obbligatoria scrivendo un’email a: certosadifirenze.eventi@gmail.com)
• Aperta tutti i giorni (escluso lunedì e domenica mattina) ore 10-12 | 15-18
• Ingresso 5 euro; nel prezzo è compresa anche la visita guidata della Certosa tutti i giorni – escluso lunedì e domenica mattina – alle 10, 11, 15, 16 (e ore 17 fino al 25.10.2020)
• Telefono +39 055 2049226
• www.certosadifirenze.it • certosadifirenze@gmail.com