VENEZIA – Le opere di Giacomo Manzù, Francesco Messina e Augusto Perez hanno invaso le piazze di Jesolo, dove rimarranno per tre mesi. Si tratta di una rassegna a tre voci a cura di Alberto Fiz, per la quale sono stati selezionati lavori di grande potenza espressiva in grado di dialogare con lo spazio pubblico e, nello stesso tempo, creare una relazione intima tra loro in un percorso per molti versi inusuale.
Tempi interessanti per la nostra storia è il titolo del progetto che evoca May you live in interesting times, che a sua volta fa da filo conduttore alla 58^ Biennale veneziana.
A Jesolo sono presenti i lavori emblematici di ognuno, come il Grande Cardinale seduto di Manzù, un’opera in bronzo di oltre due metri, Adamo ed Eva di Messina, in granito rosso, e La Notte (Edipo e la Sfinge), una grande porta in bronzo nero di Perez che si estende per quasi quattro metri. “Pressoché coetanei Messina e Manzù, più giovane di loro Perez che di Manzù fu un ammiratore, i tre artisti sono accomunati da una figurazione inquieta e da un ripensamento complessivo dell’immagine che si sottrae ad ogni forma di facile compiacimento” – afferma Alberto Fiz.
Da domenica 14 luglio, insieme alla mostra principale, altre quattro piazze sono state allestite con le sculture monumentali di Giacinto Bosco e Bruno Lucchi, a cura di Boris Brollo.
Sono dunque otto le piazze che si sono trasformate in Museo a Cielo Aperto grazie alle sculture combinate con le architetture avveniristiche di Jesolo come installazioni, trasformando le passeggiate, in percorso “plasticamente performativa nell’ambiente grazie all’interazione automatica che ha con il cittadino che la gode. Ci si cammina a fianco, essa fa parte di te, senti respirare l’ambiente con il quale ti relazioni…” (dal testo di Boris Brollo in catalogo).