LONDRA – Dal 2 marzo fino al 2 aprile, la Marlborough Fine Art di Londra ospita una particolare mostra di Joe Tilson dal titolo The Stones of Venice. Da sempre associato con la Pop art britannica, Tilson, in realtà negli anni è riuscito a sviluppare un linguaggio creativo e una cifra stilistica, che pur prendendo spunto da molteplici fonti e sollecitazioni culturali, rimane del tutto personale e riconoscibile.
Nel caso di questa esposizione è evidente il legame dell’artista con la città di Venezia, visitata per la prima volta nel 1949, dove celebrò le nozze nel 1956, dove espose alla Biennale del 1964 e dove ha sede anche la sua casa-studio dal 2002 a Dorsoduro. Le opere in esposizione celebrano dunque sicuramente questo legame e rappresentano la possibilità per l’artista di poter comunicare il suo repertorio iconografico, e il suo mondo immaginativo, fatto di tanti riferimenti e in cui confluiscono elementi decorativi che spaziano dalla tradizione occidentale a quella islamica.
Questa mostra prende in prestito il titolo da tre volumi di John Ruskin, nei quali viene analizzata l’arte e l’architettura veneziana. Nelle tele in esposizione, realizzate in acrilico, Tilson riesce a dar vita a una fusione di pittura, architettura, design e parola scritta, prendendo ispirazione dalle facciate delle chiese veneziane. Motivi geometrici che ricordano le decorazione pavimentali in pietra sono ricorrenti e si accostano a riproduzioni di facciate e ad altri elementi decorativi. La vena Pop dell’artista talvolta trova ancora spazio, soprattutto in opere in cui alcune facciate di chiese vengono ri-presentate come cartoline da Venezia, o incorporate in gigantesche repliche di buste.
La mostra è accompagnata da un catalogo illustrato con un saggio dello storico dell’arte Marco Livingstone.
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