PARIGI – Si è spento a 85 anni lo straordinario stilista tedesco che per decenni ha diretto le due prestigiose maison, Chanel e Fendi. Definito il “Kaiser” della moda, rimane per sempre un’icona indiscussa della contemporaneità, un genio multiforme e un innovatore che lascia un’impronta indelebile, non solo nel mondo della moda, ma della cultura in generale.
Collaboratore di diverse case di moda (da Balmain a Chloè fino a Chanel e Fendi), ha spesso scattato personalmente le fotografie utilizzate nelle campagne pubblicitarie dei prodotti da lui curati. “La fotografia oggi è parte integrante della mia vita. – affermava lo stilista – Per me è impossibile vedere la vita senza lo sguardo della fotografia, il mondo e la moda attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica”.
Lagerfeld, tre anni fa, fu infatti protagonista proprio con le sue foto, di una mostra a Palazzo Pitti. L’esposizione fu l’evento di apertura del neonato Museo della moda e del costume, in occasione dell’edizione 90 di Pitti immagine uomo.
Nel giorno della sua morte il direttore degli Uffizi Eike Schmidt ha espresso il desiderio di ricordare Lagerfeld attraverso una mostra. “Ci piacerebbe poter organizzare una mostra in suo onore non solo con creazioni di moda, ma anche con opere d’arte delle Gallerie degli Uffizi” – ha dichiarato Schmidt – che descrive lo stilista come “un gentleman vero, non solo nel vestirsi, ma nel suo comportamento e nei suoi interessi, era come un gentiluomo di altri tempi”.
Lagerfeld – ricorda ancora Schmidt – era un’appassionato di arte “soprattutto quella del ‘700”.
Parole di cordoglio anche da parte del sindaco di Firenze Dario Nardella che aveva conosciuto lo stilista nel 2016 in occasione di Pitti Immagine Uomo.
“Ci ha lasciato un grandissimo della moda, un artista geniale che ha ispirato stili e inaugurato tendenze come mai nessuno prima” – ha detto il primo cittadino di Firenze – “Ho conosciuto Lagerfeld nel 2016, in occasione di Pitti Immagine Uomo, quando è stato insignito del Fiorino d’oro – ricorda Nardella – Era uno spirito eclettico, originale: è stato stilista, fotografo, editore, regista, scenografo e costumista. E’ stato un onore consegnargli la massima onorificenza della città. Firenze, punto di riferimento per la grande moda italiana e internazionale, perde un suo figlio di elezione”.