LONDRA – Emma Talbot è la vincitrice dell’ottava edizione del Max Mara Art Prize for Women. La Talbot è stata scelta da una giuria di esperte del mondo dell’arte presieduta da Blazwick e composta dalla gallerista Florence Ingleby, dall’artista Chantal Joffe, dalla collezionista Fatima Maleki e dalla critica d’arte Hettie Judah, tra una rosa di finaliste di cui facevano parte Allison Katz, Katie Schwab, Tai Shani, e Hanna Tuulikki.
Il Max Mara Art Prize for Women è un premio biennale, istituito nel 2005, ed è l’unico riconoscimento per le arti visive dedicato ad artiste nel Regno Unito.
La vincitrice trascorrerà una residenza di sei mesi in Italia nel corso del 2020, organizzata a misura del suo progetto, durante la quale avrà l’opportunità di realizzare un nuovo corpus di opere che saranno esposte nel 2021 alla Whitechapel Gallery e alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia. Talbot soggiornerà a Roma, a Reggio Emilia e in Sicilia per compiere una ricerca dedicata alla mitologia classica, all’artigianato tessile e alla permacultura. La residenza prenderà avvio a Roma, dove l’artista sarà ospitata per due mesi dalla prestigiosa accademia di ricerca The British School at Rome. Dedicandosi particolarmente ai miti sorti intorno a Ercole, Talbot studierà i disegni dell’arte vascolare etrusca quali potenti veicoli della mitologia classica.
Emma Talbot (nata nel 1969 nel Regno Unito) vive e lavora a Londra. La sua attività nell’ambito del disegno, della pittura, dell’installazione e della scultura esplora un paesaggio interiore fatto di pensieri, emozioni e storie personali.
La sua proposta per il Max Mara Art Prize for Women propone temi fortemente radicati come il potere, la governance, gli atteggiamenti riguardo alla natura e alle rappresentazioni delle donne visti attraverso una lente squisitamente personale. Il punto di partenza scelto dall’artista è il dipinto “Le tre età della donna” (1905) di Gustav Klimt, che raffigura una donna anziana nuda in piedi e a capo chino, come a trasmettere un senso di vergogna. Nell’opera proposta per il Premio, Talbot intende animare la figura della donna anziana come soggetto dotato di volontà, capace di superare una serie di prove simili alle dodici fatiche di Ercole. Attraverso queste fatiche moderne, Talbot investirà la donna del potenziale necessario a ricostruire la società contemporanea, contrastando una visione negativa dell’invecchiamento, oggi prevalente.
“Questo premio – ha dichiarato l’artista – giunge in un momento cruciale che mi appare incredibilmente appropriato, dato che solo di recente ho iniziato a concentrarmi a tempo pieno sulla mia pratica artistica dopo aver lavorato per molti anni come insegnante per sostenere la mia famiglia, essendo una madre single. Il Max Mara Art Prize for Women mi aiuterà a trarre il maggior beneficio possibile da questa importante transizione. Essendo giunta nel momento ideale, questa incredibile e generosa opportunità di concentrarmi totalmente sul mio lavoro e di intraprendere una lunga ricerca con esperienze di prima mano costituirà una vera e propria svolta nella mia vita”.