LUGANO – Fino al 9 gennaio 2022 il Museo d’arte della Svizzera italiana ospita “Rovine”, la monografica di Nicolas Party (Losanna, 1980). Si tratta di un ambizioso progetto espositivo concepito dall’artista in relazione alla struttura della grande sala espositiva situata al piano interrato del MASI, nella sede del centro culturale LAC.
Cinque ambienti distinti sono dedicati ad altrettanti temi ricorrenti nell’opera di Nicolas Party: la natura morta, il ritratto, le vedute rocciose, le grotte e il paesaggio.
Gli spazi espositivi sono stati trasformati dallo stesso artista, in collaborazione con Sarah Margnetti, grazie ai colori forti e decorazioni trompe l’oeil che imitano marmi policromi. Party in questo modo mette in scena le sue opere, dipinti e sculture, creando uno spazio in grado di attivare nuove possibilità di lettura delle opere, ponendole in relazione non solo le une alle altre, ma anche allo scenario nel quale sono presentate.
L’esposizione ospita trentuno dipinti a pastello e quattro sculture dipinte (di cui una di grandi dimensioni collocata all’esterno del museo), realizzate tra il 2013 e oggi, che evidenziano la predilezione dell’artista per una gamma cromatica estremamente vivace e una figurazione semplificata. I suoi soggetti sono delineati da campiture di colore circoscritte e contrastanti, secondo una strategia che può essere in parte ricondotta al suo singolare apprendistato artistico, che ha preso avvio con la realizzazione di graffiti.
Le composizioni di Party non sono frutto dell’osservazione del dato reale ma esclusivamente della sua immaginazione. L’impostazione è priva di qualsiasi riferimento temporale o ambientale. I suoi soggetti, pur non avendo alcuna relazione diretta con la realtà, contengono tuttavia nelle loro forme essenziali elementi associabili a entità riconoscibili come volti, frutti o alberi. Party ricerca dunque un linguaggio universale e atemporale, sempre in dialogo con storia dell’arte, di cui è attento e instancabile esploratore. Sono evidenti nei suoi lavori echi della pittura surrealista o scelte cromatiche dei Fauves, ma anche l’ideale perfezione dell’arte classica o la minuzia scientifica delle nature morte olandesi del Seicento. Party è inoltre appassionato dell’opera di artisti celebri quali Georgia O’Keeffe (1887-1986) o Ferdinand Hodler (1853-1918), e di figure meno conosciute, come il simbolista belga William Degouve de Nuncques (1867-1935) o la ritrattista Rosalba Carriera (1675-1757), il cui nome è indissolubilmente legato alla storia del pastello, medium prediletto da Nicolas Party.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Scheidegger & Spiess e Edizioni Casagrande con contributi di Tobia Bezzola, Michele Robecchi e Francesca Bernasconi.
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