TUNISI – “Classic Reloaded. Mediterranea“, a cura di Bartolomeo Pietromarchi, direttore MAXXI Arte, e Eleonora Farina, è la mostra ospitata dal 29 novembre al Museo Nazionale del Bardo di Tunisi. La collezione del Museo romano, dopo l’esposizione a Villa Audi – Mosaic Museum di Beirut, si ancora una volta ambasciatrice di dialogo tra i popoli e strumento di diplomazia culturale.
Si tratta di un progetto che fa parte del programma culturale di promozione integrata del Maeci “Italia, Culture, Mediterraneo” per i Paesi dell’area del Medio Oriente e del Nord Africa nel 2018, a Tunisi, realizzato in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Tunisia e l’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi.
Sono venti le opere di 13 artisti italiani, parte della collezione del MAXXI, che dialogheranno con con le decorazioni ornamentali di influenza tunisina, andalusa e turca del Petit Palais, la villa ottocentesca costruita da Hussein Bey II come regalo per la figlia, successivamente smontata dalla medina e ricostruita al Museo del Bardo.
In esposizione Senza Titolo di Gino De Dominicis, Lapsus Lupus di Luigi Ontani, e poi ancora l’installazione di Remo Salvadori La stanza dei verticali, le sculture di Bruna Esposito, in marmo policromo e scope di bambù. Ci sono gli scatti di Mimmo Jodice che rilegge e fa riprendere vita a sculture, dipinti e mosaici di epoca classica, mentre Flavio Favelli con il collage di tappeti di diversa provenienza che compone Fiori Persiani, riproduce quella cultura di dialogo e d’incontro parte dell’identità mediterranea.
E ancora le ceramiche di Salvatore Arancio, le opere di Sabrina Mezzaqui che fanno riferimento a una cultura millenaria di altissima qualità artigianale. A un’estetica aniconica e ornamentale di matrice arabo-musulmana si rifà Icosaedro di Pietro Ruffo, mentre le composizioni di Luca Trevisani s’interrogano sulla presenza e sull’assenza, la fragilità e l’equilibrio, binomi sui quali si fonda la scultura classica.
Il percorso espositivo si conclude con Liliana Moro: il suono del canto di un uccello fischiato dall’artista stessa, che fa da contraltare ai motivi ornamentali delle sale. Due lavori riportano invece al culto dei morti, alle sepolture, agli ipogei: Mother, il fachiro sottoterra di Maurizio Cattelan e Porta addormita di Enzo Cucchi, un quadro scultura con grappoli di teschi, opere capaci di catturare la nostra attenzione e condurci oltre la soglia.