MILANO – Dodici raccolte che, con i loro preziosi contenuti, raccontano argomenti specifici del secolo scorso, dal Decadentismo al Futurismo. E’ quanto mette a disposizione di studiosi, collezionisti e appassionati la Galleria Ravizza di Lugano.
Gli Archivi Tematici hanno lo scopo di restituire sensazioni dimenticate o incomprese relative a una storia culturale condivisa.
“La cultura è come il rumore – spiega Allegra Ravizza citando John Cage – quando lo vogliamo ignorare ci disturba, quando lo ascoltiamo ci rendiamo conto che ci affascina […] Il silenzio non esiste, così come l’ignoranza non esiste”.
Obiettivo di questo interessante e inedito progetto è ritessere una relazione tra la storia passata e gli esiti culturali della contemporaneità, nella convinzione che la storia dell’arte e della cultura abbiano un ruolo evolutivo nello sviluppo della coscienza individuale e collettiva: “quando lo ascoltiamo, l’eco del rumore della Cultura, sentiamo che rimbalza su ogni parete intorno a noi – continua la gallerista – e si trasforma per essere Conoscenza e Consapevolezza”.
I dodici archivi vogliono aiutare la comprensione del passato, in un momento storico come quello che stiamo attraversando, che ci chiude nelle nostre case e sta cambiando profondamente il modo di fruire l’arte: gli Archivi Tematici del XX Secolo infatti, possono essere spediti in qualunque luogo ed essere fruiti da chiunque permettendo a ognuno di ripercorrere, in modo curioso, le tracce di artisti, musicisti e poeti del secolo scorso.
Gli archivi sono divisi in due gruppi: uno dedicato a Gabriele D’Annunzio e uno alla Musica Futurista. Il primo gruppo raccoglie alcune celebri pubblicazioni del più noto poeta del Decadentismo italiano – Canto Novo, Poema Paradisiaco, Sogno di tramonto d’Autunno – corredate dalle musiche di Franco Casavola, Francesco Paolo Tosti, Ottorino Respighi, Gian Francesco Malipiero e molti altri che si sono ispirati alle liriche del poeta.
L’altro è dedicato alle ricerche sulla Musica Futurista con materiali come il documento originale del Manifesto del Musicisti Futuristi e de L’Arte dei Rumori di Luigi Russolo, le tracce delle prime registrazioni audio del suo Intonarumori e gli spartiti musicali di altri esponenti del movimento come Francesco Balilla Pratella, Franco Casavola e Silvio Mix.
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