ROMA – A quel paese, prima retrospettiva in Italia dell’artista Rogelio López Cuenca, a cura di Anna Cestelli Guidi, ospitata dal 12 marzo al 13 giugno 2021 alla Real Academia de España en Roma e alla Fondazione Baruchello, è attualmente chiusa a causa della pandemia. Nell’attesa della riapertura al pubblico, non appena la normativa vigente lo permetterrà, la mostra si sposta nelle strade di Roma, grazie a una collaborazione con il Comune di Roma.
L’opera Golden Visa, composta da 10 manifesti, è stata infatti installata, da mercoledì 24 fino a domenica 28 marzo, in 250 dispositivi pubblicitari della città, dal centro alla periferia, da via delle Botteghe Oscure al Colosseo, da largo Brancaccio a via Panama, da via Appia a Viale San Paolo, da via Aurelia Antica a Lungotevere Flaminio, da Viale Palmiro Togliatti a via Prati Fiscali, da Viale Jonio a via Vasco de Gama.
Saranno poi esposti, sempre in 250 esemplari, dal 22 aprile al 1° maggio e altrettanti tra il 4 e il 13 giugno.
Copiando la struttura iconografica di una campagna pubblicitaria, l’artista in Golden Visa modifica il significato originale con l’inserimento di messaggi che ne cortocircuitano la lettura. Si tratta di una manipolazione verbo-visiva per mostrare le contraddizioni esistenti tra la realtà della migrazione e la sua rappresentazione mediatica. Un’operazione di sabotaggio nei confronti degli stereotipi visivi relazionati alla pubblicità, ai mezzi di comunicazione e ai sistemi bancari.
Passeggiando sul Gianicolo, poi, ci si può affacciare dalla terrazza di San Pietro in Montorio ammirando l’opera Icarus (1994-2020), una raffinata ed ironica lettura del paesaggio contemporaneo installata sotto forma di segnale urbano sulla piazza davanti l’Accademia dove si può godere della splendida vista sulla città.
Icarus è una rilettura contemporanea del quadro omonimo di Peter Brueghel il Vecchio (1554-1555) e, come nella maggior parte dei lavori di López Cuenca, anche qui l’ironia è latente e subliminale. Come nel quadro di Brueghel, che dà il titolo a quest’opera, il paesaggio è più importante del mito: infatti Icaro è oramai sparito del tutto davanti alla spinta del paesaggio contemporaneo, un paesaggio definitivamente antropizzato e urbanizzato. L’opera di López Cuenca diventa così metafora della disumanizzazione che ha portato con sé l’incontrollato intervento umano nel paesaggio.
La mostra “A quel paese”
A quel paese completa il ciclo di esposizioni che hanno avuto come protagonisti alcuni dei più talentuosi ex borsisti dell’Accademia de España en Roma. Sicompone di pitture, installazioni, video, testi editoriali che illustrano alcune delle problematiche fondamentali e ricorrenti nella ricerca di López Cuenca, quali il viaggio, le politiche migratorie, la memoria storica, la speculazione urbana e la spettacolarizzazione della cultura in funzione del turismo, nel tentativo di sovvertire l’ordine costituito e aprire gli occhi sul “capitalismo delle immagini”.
Il leitmotiv che lega tutte le opere, nonostante l’uso da parte dell’artista di tecniche e materiali sempre diversi, è l’indagine sul linguaggio, sulla parola, sulla sua tradizione e traduzione. Prima di tutto poeta e secondariamente artista, López Cuenca gioca sui doppi sensi, sulla fonetica, sullo scarto di senso che permette la parola scritta e verbale. Si spiega così anche il titolo, A quel paese, che nella sua voluta ambiguità semantica diventa esortazione, imprecazione, invito, ed è esemplare di quel “campo poetico espanso” che caratterizza il lavoro di López Cuenca.
Come specifica la curatrice, Anna Cestelli Guidi: “La sua ricerca forza i limiti delle narrazioni dominanti, i suoi interventi sono dispositivi di sabotaggio che ostacolano e tendono a scardinare il senso comune per smascherare le dinamiche che sottendono alle narrazioni egemoniche date per naturali, sia nell’ambito politico che socioculturale. La parola e il testo scritto sono elementi fondamentali del lavoro e del pensiero poetico di López Cuenca”.
Tra le opere anche la Mappa di Roma, il sito web realizzato da López Cuenca durante il suo secondo soggiorno nella Capitale nel 2007, sempre insieme a Anna Cestelli Guidi e Carla Subrizi, presidente della Fondazione Baruchello, e tradotto in materiale fisico per la mostra.
La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue in italiano e spagnolo con un’intervista all’artista a cura di Anna Cestelli Guidi, e testi di Marco Baravalle, Charles Bernstein, Maria Salgado e Carla Subrizi.
Vademecum
INFORMAZIONI LUOGHI
Real Academia de España en Roma
piazza San Pietro in Montorio 3, Roma
www.academiaspagna.org | Mail: info@accademiaspagna.org |Telefono: +39 06 5812806
https://www.instagram.com/academia_espana_roma
https://twitter.com/RAERoma
https://www.facebook.com/academia.de.espana.en.roma
Fondazione Baruchello
via del Vascello 35, Roma
www.fondazionebaruchello.com |Mail: info@fondazionebaruchello.com | Telefono: +39 06 5809482
INFORMAZIONI MOSTRA
Mostra: A quel paese, di Rogelio López Cuenca
Curatrice: Anna Cestelli Guidi
Luoghi:
Real Academia de España en Roma, piazza San Pietro in Montorio 3
Fondazione Baruchello, via del Vascello 35
Spazio pubblico città di Roma
Apertura al pubblico: fino al 13 giugno 2021