FIRENZE – La mostra del Natale 2016 degli Uffizi, dal titolo La Tutela tricolore. I custodi dell’identità culturale, oltre a rappresentare l’occasione per inaugurare l’Aula Magliabechiana, che d’ora in poi sarà riservata alle esposizioni temporanee degli Uffizi, ubicata sotto l’omonima Biblioteca, vuole essere un invito a una riflessione sull’idendità dell’Italia fortemente legata al suo patrimonio culturale.
Dichiara il Direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike D. Schmidt: “L’inaugurazione del primo spazio permanente delle Gallerie degli Uffizi dedicato a questa funzione suggerisce un tema importante di riflessione, di carattere fondamentale e storico-istituzionale, sul ruolo che l’arte pubblica riveste per la collettività e sulle strategie specifiche che si sono sviluppate nel sistema italiano, dalla Seconda Guerra mondiale in poi, per la sua protezione e il suo recupero. È un compito delicato, che esige competenze altissime, e che necessita della stretta collaborazione tra il Ministero ai beni e le attività culturali e del turismo e il Comando Tutela Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri.”
Dunque la mostra scelta per questo Natale, diretta e curata da Eike D. Schmidt con Fabrizio Paolucci, Daniela Parenti e Francesca De Luca, non poteva essere più calzante, considerate anche le circostanze che il 2016 ci ha portato a vivere, anche dopo i recenti terremoti dell’Italia centrale. Lo stesso titolo dell’esposizione è stato pensato con lo scopo di stimolare il pubblico ad una riflessione, non solo narrando gli avvenimenti storici che hanno coinvolto e troppo spesso ferito il nostro patrimonio culturale dalla Seconda Guerra mondiale ai nostri giorni, ma anche le azioni legislative e istituzionali che hanno il compito di proteggerlo e custodirlo per le future generazioni. In particolare il riferimento va propio al corpo di polizia “specializzato”, il Comando Tutela Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri che, in quasi mezzo secolo di attività, ha preso parte attiva nella difesa e recupero dei nostri beni culturali.
“L’Italia, modello per il mondo, è stata il primo Paese ad istituire una forza speciale per mettere in salvo le opere d’arte in pericolo, e soprattutto per rintracciare quelle trafugate: il celebre corpo speciale dell’Arma dei Carabinieri dedicato alla Tutela del Patrimonio Culturale” – ha sottolineato Schmidt.
Mentre il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, commentando la mostra, ha rimarcato: “Simili iniziative accrescono la consapevolezza di quanto l’identità dell’Italia sia strettamente legata al suo patrimonio di bellezza, frutto delle numerose civiltà che nei secoli sono fiorite sul nostro territorio. Un bene prezioso che appartiene all’intera umanità e deve essere salvaguardato e trasmesso alle prossime generazioni nella sua integrità. Un compito nobile che l’intero Paese è chiamato ad assolvere, come ben ci ricorda questa mostra” .
Per Tullio Del Sette, Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri “La mostra permette una riflessione sul messaggio di legalità che può essere veicolato attraverso l’esposizione di opere d’arte, specie se dal valore altamente simbolico”.
Le otto sezioni che compongono il percorso espositivo rendono conto dei crimini contro il nostro patrimonio – da quelli di guerra a quelli terroristici, fino ai furti con scopo di lucro e agli scavi clandestini con conseguenti esportazioni illecite (attività quest’ultima legata alle organizzazioni criminali di stampo mafioso e in passato assecondata perfino da istituzioni straniere troppo spesso indifferenti alla provenienza illecita di quanto acquistavano) e dell’opera meritoria del Comando Tutela Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri.
Non manca inoltre uno sguardo sul mondo, sulle guerre che devastano patrimoni artistici che appartengono all’umanità intera, sull’accanimento del terrorismo contro i simboli di antiche civiltà, sulle calamità che continuamente mettono in pericolo edifici e oggetti.
Si è scelto quindi di esporre la stele funeraria di Palmira, che assurge a simbolo delle guerre in corso, dove sono entrati in azione i “Caschi blu della cultura” appena costituiti. Spiega Del Sette: “E’ una novità assoluta in ambito internazionale, in grado di operare per la protezione del patrimonio culturale in situazioni di crisi o di calamità naturali all’estero, su richiesta dell’UNESCO o dei singoli Stati, oppure sul territorio nazionale, come avvenuto in occasione del recente terremoto del Centro Italia su disposizione del Ministero”.
Irina Bokova, Direttore Generale UNESCO, ha invece voluto elogiare la preminenza italiana nel promuovere nuove strategie per far fronte alla sfida senza precedenti di attacchi deliberati contro l’arte nel corso delle guerre, “e sono fiduciosa – ha detto Bokova- che questa task force possa diventare un modello per altri Paesi”.
La mostra, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, l’Arma dei Carabinieri, il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, le Gallerie degli Uffizi, Firenze Musei, la Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, Open Group, e l’Associazione First Social Life. Il catalogo della mostra è edito da Sillabe.
Galleria fotografica di alcune opere in mostra
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Vademecum
LA TUTELA TRICOLORE
I custodi dell’identità culturale
Firenze, Uffizi – Aula Magliabechiana,
20 dicembre 2016 – 14 febbraio 2017