Dove l’arte ha lasciato le sue prime tracce, l’arte contemporanea torna a vivere. Ai piedi delle celebri incisioni rupestri della Val Camonica, primo sito italiano a entrare nel patrimonio UNESCO nel 1979, prende vita una nuova edizione di Bienno Borgo degli Artisti 2.0, il progetto di residenza artistica che trasforma il borgo medievale di Bienno in un laboratorio creativo a cielo aperto, in dialogo con la memoria millenaria del territorio.
Curato da Cinzia Bontempi, il progetto quest’anno si articola in due fasi espositive principali, ad agosto e ottobre 2025, e ha già registrato un notevole successo: +20% di candidature rispetto all’edizione precedente e oltre 150 artisti da tutto il mondo in lizza, dei quali più di 50 sono stati selezionati per partecipare.


Un borgo che si fa arte
Durante la residenza, Bienno diventa una galleria diffusa: le sue botteghe storiche, le antiche fucine, i palazzi e gli spazi pubblici accolgono le opere e i laboratori degli artisti, offrendo un contesto unico dove la creazione contemporanea si intreccia con l’anima del borgo. Ogni artista, proveniente da Paesi come Corea del Sud, Stati Uniti, Argentina, Cina, Germania, Belgio, Kazakistan, Regno Unito, Cuba, Italia e molti altri, arriva con un progetto originale, sviluppato durante la residenza e donato alla città al termine del percorso.
In questo modo, l’opera entra a far parte del patrimonio culturale permanente di Bienno, contribuendo a costruire un museo vivo e in continua evoluzione.
Il tema 2025: “Spazio Vuoto”
Il filo conduttore dell’edizione 2025 è il tema dello Spazio Vuoto, scelto come metafora della trasformazione, dell’alternanza tra pieno e assenza, del respiro dell’arte. Un concetto che prende forma a partire dagli spazi sfitti e inutilizzati del borgo, oggi riconvertiti in laboratori artistici, ma anche attraverso performance, installazioni e interventi site-specific che riflettono sul vuoto come momento di attesa, di potenziale e di rinascita.


Un laboratorio internazionale di arte e cultura
I 37 artisti internazionali presenti ad agosto rappresentano una grande varietà di linguaggi: pittura, scultura, videoarte, performance, sound art, land art, ceramica, design e illustrazione. “Gli artisti selezionati – spiega la curatrice Cinzia Bontempi – provengono da background diversi ma sono accomunati da un solido profilo professionale. Bienno diventa così un laboratorio vivente dove l’arte dialoga con la storia, la cultura materiale e le antiche tradizioni della Valcamonica.”
Un dialogo che si estende anche alla memoria produttiva del borgo, un tempo cuore della lavorazione del ferro: “Nel Seicento, Bienno esportava oltre 300.000 oggetti in ferro. Oggi, nelle stesse fucine, gli artisti contemporanei trovano ispirazione e materia viva”, racconta ancora Bontempi.
In ottobre: arti marziali e performance sul “vuoto”
La seconda fase del progetto, in programma per ottobre 2025, vedrà l’arrivo di nuovi artisti e di un gruppo di cinque performer di arti marziali, che esploreranno il tema dello spazio vuoto attraverso il linguaggio del corpo, del silenzio, della sospensione e del gesto. Un’estensione inedita del progetto, che amplia ulteriormente il concetto di residenza e lo apre a pratiche performative ibride e immersive.

