LATINA – Martedì 12 dicembre saranno riconsegnati, presso la Basilica Cattedrale di Gaeta, alcuni beni trafugati dalle chiese della Diocesi. Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, attraverso i nuclei di Napoli, Firenze e Roma, dopo una serie di indagini, ha rintracciato diversi oggetti provenienti dalle chiese di San Giacomo Apostolo in Gaeta (furto dell’anno 2002), Santa Maria Maggiore in Itri (2016) e San Nicandro Martire in Tremensuoli di Minturno (1989).
Sarà il Comando dei Carabinieri a consegnare ufficialmente all’arcivescovo e ai parroci gli oggetti sacri recuperati.
L’indagine ha permesso di tracciare il percorso di queste e diverse altre opere rubate, commercializzate nei mercatini di antiquariato della provincia di Roma e in quello capitolino di Porta Portese, e di scoprire e disarticolare un’organizzazione criminale, con sede a Napoli, fulcro di un crocevia internazionale di ricettazione di opere d’arte rubate.
Saranno restituiti due reliquiari in legno dorato, asportati il 25 agosto 2002 dalla chiesa “San Giacomo apostolo” di Gaeta; un corredo facente parte della statua di San Costanzo, risalente al XIII secolo, e un reliquiario in argento, asportati il 10 agosto 2016 dalla chiesa di “Santa Maria Maggiore” di Itri.
Sarà inoltre restituita un’acquasantiera ricavata da un capitello marmoreo in stile corinzio, asportata il 1° aprile 1995 dalla chiesa di San Nicandro Martire della frazione Tremensuoli di Minturno, e recuperata dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Firenze nell’ambito di un’articolata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lucca, avviata a seguito di un furto di beni culturali perpetrato, la notte di Capodanno del 2016, ai danni di un privato in provincia di Lucca. Nel corso delle indagini è emersa la responsabilità di un rigattiere lucchese, quale ricettatore di beni ecclesiastici asportati in diverse regioni italiane, che aveva la diponibilità di tre depositi clandestini. Le perquisizioni, effettuate nei confronti di acquirenti privati, ritenuti in buona fede, in numerose province italiane, hanno permesso ai Carabinieri di rinvenire oltre 100 beni d’arte rubati, tra i quali l’acquasantiera.