ROMA – Il libro, per ricchezza stilistica supera i confini del genere giallo, s’incastona su una delle opere manifesto dell’esposizione alle Scuderie del Quirinale, sulla potenza espressiva de La Chambre (1952-54, olio su tela), che svela la sua composizione pagina dopo pagina, illuminando il mistero sul quale si fonda la trama. Un’oscurità necessaria per ritrovare la luce, non a caso com’è per le donne dipinte da Balthus, per la tensione dei loro sguardi proiettati oltre l’incertezza di una finestra chiusa. Il tessuto del racconto acquista rapidamente slancio, quasi si trattasse di una serie di pennellate sulla tela. Le domande a cui è condotto il lettore dalla penna dell’autrice affiorano rapidamente, grazie a una narrazione buia e contorta, ma solo in apparenza. Il libro nasce dalla grande passione dell’autrice per la storia dell’arte che spazia da Parmigianino all’entroterra naif.
Avere tra le mani Le donne di Balthus prima di entrare in mostra consente di calarsi profondamente nel linguaggio dell’artista. A prevederlo fu Maria Luisa Spaziani, che volle presentarlo alla Fiera della Piccola e Media Editoria nel dicembre ’13, a una delle sue ultime apparizioni pubbliche. La poetessa romana d’adozione conobbe di persona il maestro parigino mentre frequentava l’Accademia di Villa Medici.
«Questo libro mi riappacifica con la narrativa. Un romanzo notevoleper la memoria del grande artista, che non ebbe la fama meritata». Maria Luisa Spaziani
«L’intreccio è di una sapienza rara: scorre fluido pur trattando di fatti tremendi.La Neri intesse un mosaico sugli equivoci dovuti a rovinose passioni,in grado di commuovere con eleganza,senza un grammo di volgarità». Silvio Raffo, presidente del Premio Morselli