MILANO – “Visible Invisible” è il titolo della mostra, a cura di Beatrice Benedetti, pensata ad hoc per gli spazi espositivi del Mudec. Liu Bolin, l’artista cinese celebre per le sue performance mimetiche, è protagonista di questa esposizione fotografica, la seconda ospitata dal Mudec, dalla sua apertura, dopo Steve McCurry Animals (dicembre 2018).
La poetica che contraddistingue Bolin è quella del nascondersi, diventando “cosa tra le cose”, grazie a un accurato body painting, per cui il suo corpo risulta pienamente integrato con lo sfondo scelto.
Le sue opere sono il risultato di un complesso lavoro che va oltre lo scatto fotografico, sottendendo attività di studio, installazione, pittura e performance. Si tratta di un processo di realizzazione che dura giorni, a dimostrazione di come un’immagine fotografica artistica non sia mai frutto di un caso, ma la sintesi di un processo creativo molto elaborato.
La rassegna milanese propone circa 50 opere, tra cui un inedito della Pietà Rondanini scattato al Castello Sforzesco di Milano e la fotografia della Sala di Caravaggio – mai esposta prima – realizzata nel 2019 alla Galleria Borghese di Roma, oltre all’immagine scattata al MUDEC tra i reperti della collezione permanente del museo.
In mostra le varie serie come Hiding in the city, Hiding in the rest of the world, e Hiding in Italy (2008-2019) dove all’importanza del luogo si aggiunge l’attenzione al confronto tra la visione della cultura orientale e quella occidentale. E poi ancora il ciclo Shelves, “scaffali”, in cui Liu Bolin scompare tra scatolame e verdure, evocando un’immagine forte, ossessiva e totalizzante, come lo è il nostro bisogno consumistico in cui prodotto e consumatore finiscono per identificarsi e annullarsi. Tra quelli più celebri anche il ciclo Migrants – tema particolarmente caro al MUDEC – dove Liu Bolin ha coinvolto altri performers, ovvero dei rifugiati ospiti di alcuni centri d’accoglienza in Sicilia. Qui l’identificazione con lo sfondo lascia il posto alla spersonalizzazione dell’io e di un popolo, che non ha più volto se non quello della disperazione umana e della denuncia sociale.
Infine in esposizione anche l’abito dipinto usato per la realizzazione dello scatto nei depositi del MUDEC e video documentali.
La mostra è promossa dal Comune di Milano-Cultura, Mudec e prodotta da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, in collaborazione con Boxart Gallery.
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Vademecum
Visible Invisible
MUDEC – Museo delle Culture di Milano (Via Tortona, 56)
15/05/2019 – 15/09/2019
BIGLIETTI Intero € 10 | Ridotto € 8
Info: www.ticket24ore.it | Tel. +39 0254917 | mudec.it