ROMA – Fin dai primi anni Cinquanta, Gillo Dorfles si è affrancato dall’eredità dell’idealismo crociano. Da allora e per lunghi decenni tutta l’opera critico-estetica di questo protagonista del pensiero italiano ed europeo si pone sotto la cifra dinamica del divenire: per la mobilità con cui, spesso in netto anticipo (basti pensare, ma non solo, al suo antesignano studio sul fenomeno del kitsch), ha indagato correnti artistiche e campi del sapere sempre a stretto contatto con le scienze umane; per la tempestiva, vorace curiosità intellettuale che lo ha portato ad indagare nei meandri spesso tralignanti del gusto estetico; per la capacità costantemente rinnovata di decifrare i materiali sociologici, artistici e più latamente espressivi che via via si sono proposti nel tempo alla sua attenzione sul fronte dei riti e dei miti, dei modi e delle mode della nostra rutilante e talora vacua ipermodernità.
Un “irregolare” erudito, uno specialista che si nutre di non-specialismo, un portatore sano di una sana attitudine eclettica.
Vademecum
Sabato 19 marzo
Roma, Macro
Biglietto: ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili
Info: +39 060608 macro@comune.roma.it
http://www.dorflesmuseomacro.it/