ROMA – La programmazione prevede la partecipazione di numerose figure di primo piano del mondo dell’arte contemporanea, attive in Italia e all’estero, in una serie di appuntamenti che si svolgeranno a Roma, in diverse sedi, alternandosi tra il Museo MACRO di via Nizza, il Ministero degli Affari Esteri – La Farnesina e il Tempietto del Bramante sul Gianicolo, sede dell’Accademia di Spagna.
Ad affiancare Alberto Dambruoso nella conduzione delle interviste, si avvicenderanno interlocutori di volta in volta diversi: Lorenzo Canova, Claudio Crescentini, Costantino D’Orazio, Sara De Chiara, Marco Di Capua, Guglielmo Gigliotti.
Dalla fine degli anni Cinquanta Pasquale “Ninì” Santoro porta avanti una ricerca formale che spazia dalla pittura alla scultura, dall’incisione alla ceramica. Dopo una prima formazione a Roma, Santoro si trasferisce nel 1957 a Lione, grazie a una borsa di studio al Musées des Tissus, e poi a Parigi, dove frequenta il celebre laboratorio di incisione di Stanley William Hayter, l’Atelier 17, all’epoca cuore pulsante dell’avanguardia artistica della capitale francese. Presso l’Atelier 17, accanto allo studio approfondito delle tecniche incisorie tradizionali, in particolare della xilografia, apprende l’originale procedimento di stampa a colori da una sola matrice, reso possibile incidendo la superficie della lastra a diverse profondità. Santoro rientra nel 1962 a Roma e fonda, insieme con Biggi, Carrino, Frascà, Pace e Uncini, il Gruppo Uno, impegnato nel superamento del linguaggio informale attraverso una nuova riflessione sui mezzi tradizionali dell’arte. La prima mostra del Gruppo Uno, presentata alla Galleria Quadrante di Firenze, è accompagnata da scritti di Palma Bucarelli, Nello Ponente e Giulio Carlo Argan, a cui l’artista è legato da un rapporto di amicizia fin dal suo esordio. Nel 1967 l’artista realizza per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, su commissione di Palma Bucarelli, la celebre Foresta pietrificata in acciaio. A partire dagli anni Settanta sarà la volta de Gli Achei, I Templari, Le Maschere, sculture attraversate da una tensione monumentale, in cui l’epos rivive in un materiale industriale come il metallo perforato. Ad accompagnare la lunga attività di Santoro il apporto fecondo con la poesia, cominciato con la pubblicazione di Impressions negli anni di Parigi, un volume con illustrazioni che accompagnano i componimenti di Apollinaire, Baudelaire, Garcia Lorca, Quasimodo e dell’amico Ungaretti, di cui in seguito ha illustrato Il dolore.
Vademecum
Dal 05 Aprile 2016 al 05 Aprile 2016
Roma, MACRO – Sala Cinema
CURATORI: Alberto Dambruoso, Claudio Crescentini
ingresso libero fino ad esaurimento posti
Info. +39 060608
info@imartedicritici.it
http://www.imartedicritici.com