TORINO – Proclamati nel corso del mese di dicembre 2018, i finalisti della terza edizione del Mario Merz Prize sono stati selezionati da una giuria composta da Samuel Gross (responsabile artistico Istituto Svizzero), Claudia Gioia (curatrice indipendente) e Beatrice Merz (presidente Fondazione Merz), curatori della collettiva presso la Fondazione Merz.
Ognuno degli artisti ha dato vita a cinque processi diversi di iconizzazione del presente che trasformano il reale in altrettanti racconti.
Gli artisti
Bertille Bak (Arras, Francia, 1983). La sua scelta è politica e immersiva. Sceglie di confondersi nella vita delle comunità che ogni volta coinvolge nella realizzazione dei suoi lavori, per iconizzare il presente, fatto di opposte marginalità, privazioni ed eccessi ma anche di tradizione e senso di appartenenza.
Mircea Cantor (Oradea, Romania, 1977). Unpredictable Futur e Les Mondes sono le parole prime del suo manifesto creativo dove alla certezza preferisce il dubbio della ricerca e il dialogo tra le culture. Un’arte responsabile perché capace di attraversare la storia, riconoscere la condizione umana, attingere all’arcaicità, alla bipolarità dei significati e a tutti i temi maggiori e poi tracciare in un tempo breve quello che si è imparato del mondo.
David Maljkovic (Rijeka, Croazia, 1973) è un archivista della visione e delle sue parabole. Partito dall’eredità culturale e dalla disillusione delle utopie societarie del 900 ha trasfuso una vena malinconica nell’azione continua di costruzione e decostruzione di immagini, tagli fotografici e oggetti impaginati in set reali o vagheggiati, sempre aperti e mai del tutto finiti.
Maria Papadimitrou (Atene, 1957) è nel legame sociale che indica la chiave di tutti i processi di riconoscimento, rigenerazione e cambiamento culturale. Il mito, la tradizione, i mestieri antichi, la città e i suoi abitanti dimenticati, object o space trouvé, tutto confluisce in una pratica di esplorazione per scoprire cose nuove o celate dalla “normalità” e renderle visibili perché capaci di agire comunità.
Unknown Friend (Stephen G. Rhodes, Houston, USA, 1977 e Barry Johnston, Alton, USA, 1980) con attitudine tragico-giocosa varcano le soglie del presente, attraversando consciamente e inconsciamente stadi successivi della realtà per ribaltare e scomodare verità e finzioni.
Al termine dell’esposizione, la giuria finale composta da curatori e direttori di istituzioni museali internazionali, Manuel Borja-Villel (direttore Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid), Lawrence Weiner (artista), Massimiliano Gioni (direttore Artistico New Museum, New York – direttore artistico Fondazione Trussardi, Milano) e Beatrice Merz, sceglierà il vincitore di questa terza edizione, che succede a Petrit Halilaj.
A partire dall’inaugurazione del 3 giugno, anche il pubblico potrà partecipare attivamente alle selezioni, esprimendo la propria preferenza sul sito mariomerzprize.org.
L’annuncio dell’esito del premio avrà luogo a Madrid, in occasione dell’apertura della mostra monografica dedicata a Mario Merz presso il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia. Il vincitore avrà la possibilità di dare forma a un progetto espositivo personale a novembre 2020, commissionato e prodotto da Fondazione Merz.
Il Premio
A cadenza biennale, il Premio nasce con l’intenzione di individuare e segnalare, attraverso la competenza di una fitta rete internazionale di esperti, personalità nel campo dell’arte e che, parallelamente, consenta a giovani compositori di proporsi per un progetto innovativo di musica contemporanea.
Il Mario Merz Prize è l’unico premio internazionale a essere dedicato anche alla musica, i finalisti della terza edizione per questa sezione sono: Annachiara Gedda (Italia, 1986), Mauro Lanza (Francia, 1975), Filippo Perocco (Italia, 1972), Robert HP Platz (Germania, 1958) e Jay Schwartz (Germania, 1965).
Il progetto vuol dar vita a una nuova rete di programmazione espositiva e di attività musicale in Italia e in Svizzera. La scelta di gemellare due nazioni è scaturita dalle caratteristiche dei due Paesi: entrambi centri di produzione e di cultura. La Svizzera rappresenta inoltre, l’origine e la nazionalità di Mario Merz e l’Italia la sua nazione d’adozione e il luogo di creazione.
Ph. Paolo Pellion
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Vademecum
Mostra collettiva dei 5 finalisti della 3° edizione del Mario Merz Prize per il settore arte.
Artisti: Bertille Bak, Mircea Cantor, David Maljkovic, Maria Papadimitriou, Unknown Friend
Date: 3 giugno – 6 ottobre 2019
Luogo: Fondazione Merz, via Limone – 24, 10141 Torino
Inaugurazione: lunedì 3 giugno 2019, 18.00 – 20.00
Orari: martedì – domenica | 11.00 – 19.00
Biglietti: € 6,00 intero, € 3,50 ridotto (visitatori di età compresa tra i 10 e i 26 anni, maggiori di 65 anni, gruppi organizzati min. 10 persone, possessori di Pyou Card) – Gratuito (bambini fino a 10 anni, disabili e accompagnatori, possessori tessera Abbonamento Musei e Torino + Piemonte Card, Card ContemporaneamenteItalia, membri ICOM, giornalisti con tessera in corso di validità o accreditati, amici Fondazione Merz e ogni prima domenica del mese)
Info: tel. 011 19719437 www.fondazionemerz.org; www.mariomerzprize.org