LUGANO – William Wegman, artista eclettico capace di destreggiarsi abilmente tra pittura, disegno, fotografia, film, video, libri e performances, è divenuto celebre a livello mondiale con le immagini che vedono protagonisti i suoi cani. A partire dagli anni Settanta, infatti, dall’incontro con il suo primo Weimaraner – chiamato Man Ray –, il fotografo statunitense ha fatto degli esemplari di questa razza il soggetto principale dei suoi scatti. Attraverso questi insoliti protagonisti “umanizzati”, Wegman rappresenta personaggi, tendenze di moda e movimenti della storia dell’arte con acume e ironia.
Si tratta di istantanee non ritoccate che permettono di apprezzare, non solo l’abilità del fotografo, ma anche l’eccezionale sintonia fra l’artista e i suoi cani: Man Ray, Fay Ray, Penny, Bobbin, Chip, Chundo, Crooky.
La mostra, visitabile al MASI di Lugano fino al prossimo 6 gennaio 2020, ripercorre, attraverso novanta Polaroid selezionate da William A. Ewing, curatore della mostra, l’evoluzione di questa singolare relazione artistica lunga trent’anni.
Ewing spiega: “Si tratta davvero di cani? Being Human suggerisce il contrario: questi soggetti siamo noi; noi siamo loro: la casalinga, l’astronauta, l’avvocato, il prete, il contadino, persino un…dog-sitter! Alcuni posano con orgoglio e sicurezza, altri manifestano incertezza o vulnerabilità: si tratta di esseri umani!”
La mostra è suddivisa in sezioni, da People like us che presenta ritratti di tipologie umane interpretate da cani quali il dandy, il prete, l’astronauta, la signora con la permanente, a Tales (letteralmente ‘racconti’ ma, per omofonia, anche ‘code’), che raggruppa sia ritratti storici, calati in scenografie elaborate su fondali dipinti, sia ritratti contemporanei che spaziano dai rimandi letterari a quelli cinematografici.
Si prosegue con i travestimenti paradossali e grotteschi di Zoo e Masquerades e la sezione Nudes, che raccoglie le fotografie in cui il corpo atletico e agile del cane diventa struttura materica per composizioni astratte, mentre in Hallucinations si passa alla dissolvenza completa del corpo e della sua forma: i soggetti vengono trasfigurati in presenze fantasmatiche. Nella sezione intitolata Cubists i Weimaramer sono immortalati in equilibrio su cubi e parallelepipedi.
In Color fields le intrusioni a quattro zampe hanno la funzione di turbare l’ordine cromatico e, al contempo, di separare le differenti campiture di colori, mentre nell’ultima sezione Sit/Stay si vedono cani, sdraiati o in piedi, tenere in equilibrio gli oggetti più disparati.
Completa il percorso espositivo una selezione di film girati da Wegman a partire dagli anni Settanta.
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Vademecum
William Wegman
Being Human
08 settembre 2019 – 06 gennaio 2020
Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano
sede LAC
Piazza Bernardino Luini, 6
Sotto il Patrocinio dell’Ambasciata degli Stati Uniti, Berna
www.masilugano.ch