GENOVA – “Un equilibrio di contrasti”, così potrebbe definirsi l’arte di Andrea Savazzi (Casalmaggiore -CR, 1974), che nelle sue opere riesce a far convivere antico e moderno, decadimento e rinascita, natura e urbanizzazione, movimento e immutabilità.
Sono 15 i lavori che verranno presentati a partire da giovedì 6 ottobre allo Studio Rossetti di Genova. Alle 18.00 la Galleria inaugurerà la mostra dell’artista e accenderà le luci dei suoi spazi espositivi insieme a quelli di altre diciannove gallerie che, grazie all’evento START, la notte bianca dell’arte moderna e contemporanea, animeranno il centro storico.
Una pittura astrattamente realista
La pittura di Savazzi colpisce sia per la scrupolosa tecnica esecutoria, per la metodica capacità – architettonica, anatomica, atmosferica, cromatica – di restituire agli occhi dello spettatore la verosimiglianza trasfigurata dell’oggetto prescelto, che per i soggetti scelti.
Si tratta perlopiù di luoghi abbandonati e giganti di cemento, eredità del boom economico e industriale, che ora hanno perso la loro funzione originaria e giacciono apparentemente immobili, vuoti e silenziosi. Luoghi che sono diventati gli inconsapevoli “rifugi” dove le nuove generazioni esprimono furtivamente, attraverso i graffiti, i propri pensieri e sentimenti, angosce e paure. Bellezza e armonia nascono proprio da questo perfetto e spontaneo equilibrio.
Per le sue opere, Savazzi predilige luoghi visti e fotografati personalmente, dipingendo la realtà senza alterazioni illusorie inserendo, però, particolari con l’intento di stimolare la curiosità dell’osservatore e condurlo a riflessioni.
La figura umana non è mai rappresentata, eppure se ne percepisce la presenza. I luoghi ritratti sono infatti l’espressione dell’ingegno umano e del suo passaggio sulla terra.
Le tele di Savazzi “si fanno melting point di due momenti e condizioni molto differenti. Uno sta per esaurirsi e l’altro per prendere il sopravvento. Vivono e convivono nel presente e sono diventati complementari. Bellezza e armonia nascono proprio da questo perfetto e spontaneo equilibrio. Un equilibrio di contrasti, destinato a mutare ed evolvere”.
Per info: Studio Rossetti