ROMA – In una intervista apparsa sul quotidiano “La Repubblica“, il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, traccia un bilancio positivo rispetto alla riforma attuata che, come spiega il ministro, “non si limita al solo cambio dei direttori”. Sottolinea infatti Franceschini: “I venti musei hanno ottenuto l’autonomia come la otterranno i futuri dieci per i quali si sono chiusi i bandi. Trattengono gli incassi e un 20 per cento viene versato a un fondo di solidarietà per sostenere i musei minori. Hanno un bilancio, un consiglio d’amministrazione, un comitato scientifico. E poi ci sono i direttori scelti con un bando internazionale”.
“Il bilancio è grandemente positivo – rimarca Franceschini – Dovunque crescono i visitatori, mentre in altri paesi europei si assiste a un calo. Si stanno modernizzando le collezioni, l’accoglienza migliora. Conosco i nostri deficit. Ma intanto abbiamo incrementato i fondi, siamo complessivamente a 1 miliardo e 900 milioni, già tutti stanziati, fra gli altri, per Brera, Capodimonte, gli Uffizi, l’Archeologico di Napoli e quelli di Reggio Calabria e di Taranto”. Stanziamenti che Franceschini definisce “strutturali. Per la prima volta, dopo un decennio di tagli”.
Per quanto concerne gli organici e ai concorsi per sopperire alle evidenti mancanze, il ministro sottolinea che “intanto è partito quello per 500 posti” e poi aggiunge: “Mi batterò perché le assunzioni continuino nel futuro. Stiamo discutendo con i sindacati per una diversa organizzazione dei servizi di custodia ed evitare che ci sia sovrabbondanza in alcuni luoghi e carenze in altri. Procediamo su diversi versanti. Abbiamo fatto una scelta non reversibile”.