FIRENZE – Sting e Bob Geldof, accompagnati da Simonetta Brandolini d’Adda, Presidente della Fondazione Friends of Florence, hanno visitato la Galleria dell’Accademia di Firenze alla presenza del Direttore Cecilie Hollberg, dove hanno potuto ammirare gli interventi realizzati in passato sui Prigioni michelangioleschi.
Le operazioni sui capolavori di Michelangelo sono state finanziate da Friends of Florence tramite una donazione dalla Sager Family Foundation, e sono state dedicate a Sting e sua moglie Trudie Styler per la musica e il loro impegno nel sociale, a Simonetta Brandolini d’Adda per l’attività nel mondo della cultura e alla memoria di Peaches Geldof, figlia di Bob, scomparsa prematuramente.
Il gruppo dei Prigioni di Michelangelo, composto inizialmente da sei statue, era destinato al registro inferiore di una prima versione del sepolcro di Giulio II di fatto mai realizzato, una sua versione più modesta e riduttiva rispetto al progetto originale, si trova oggi nella basilica di San Pietro in Vincoli a Roma.
Due delle statue, lo Schiavo morente e lo Schiavo ribelle, di cui si trovano tracce nel carteggio di Michelangelo, risalgono al 1513 e sono conservate al Louvre, mentre le altre quattro, lo Schiavo giovane, lo Schiavo barbuto, Atlante, e lo Schiavo che si ridesta, collocate inizialmente nella Grotta del Buontalenti, sono oggi conservate alla Galleria dell’Accademia.
“Uno dei compiti più belli per me come dirigente di museo è il ringraziamento per le donazioni ricevute” – commenta il Direttore della Galleria dell’Accademia, Cecilie Hollberg -, “perché ci conferma nel nostro lavoro quotidiano, che comprende anche la manutenzione, e quindi la tutela, delle opere d’arte. Siamo stati ancora una volta fortunati ad aver trovato amici e amanti dell’arte che ci aiutano a conservare i nostri auratici Prigioni, opere di grandissima forza ed energia. Poter associare questa donazione all’incontro personale di importanti musicisti come Sting e Bob Geldof, rende questo compito ancora più affascinante”.
Commossa, Simonetta Brandolini d’Adda afferma: “Sono lusingata che l’intervento a uno dei Prigioni, chiamato Atlante, sia stato dedicato a me per il mio impegno per l’arte. È un riconoscimento che sono davvero onorata di ricevere. Ringrazio dunque il Sager Family Foundation per la donazione e il Direttore della Galleria dell’Accademia, Cecilie Hollberg, per la disponibilità nell’accoglierci”.