ROMA – La decisione del Tar del Veneto di sospendere il prestito dell’Uomo Vitruviano di Leonardo al Louvre appare “incomprensibile” al Mibact, che esprime la propria posizione al riguardo in una nota diffusa, nella sera dell’8 ottobre, dall’ufficio stampa del ministero.
“Da una prima lettura delle anticipazioni stampa risulta del tutto incomprensibile – si legge – il riferimento a una presunta violazione del ‘principio dell’ordinamento giuridico per cui gli uffici pubblici si distinguono in organi di indirizzo e controllo da un lato, e di attuazione e gestione dall’altro’ nello scambio di opere tra i musei italiani e il Louvre”.
“L’accordo firmato a Parigi – sottolinea il ministero – è stato esclusivamente il riconoscimento da parte dei ministri di decisioni e atti tutti presi, per parte italiana, dai competenti uffici tecnici del Mibac. Il prestito di ogni opera italiana risultava già autorizzato al momento della sottoscrizione dell’accordo che prevede, peraltro, che lo scambio di opere avvenga secondo le specifiche prescrizioni di tutela dettate dai singoli musei. Una semplice lettura dei documenti dimostra facilmente tutto ciò e all’udienza del 16 ottobre tutto questo emergerà con assoluta chiarezza e trasparenza”.
La negazione del prestito appare incomprensibile anche al critico d’arte Vittorio Sgarbi che è intervenuto sulla vicenda, definendo il ricorso di Italia Nostra “senza fondamento”. All’AdnKronos il critico ha dichiarato: “Bene ha fatto Franceschini a garantire il prestito dell”Uomo Vitruviano’: il suo – ha sottolineato Sgarbi – è stato un intelligente atto di diplomazia culturale perché garantisce all’Italia, nel 2020, per le celebrazioni di Raffaello il prestito di due quadri, due capolavori: il ‘Ritratto di Baldassarre Castiglione’ e il suo doppio ritratto. Inoltre l’Uomo Vitruviano, che è pur sempre un disegno, può viaggiare senza problemi e Franceschini si è mosso nel modo giusto, ha interpellato il comitato tecnico, i restauratori, ricevendo i necessari assensi. Vincerà lui”.