ROMA – L’assessore alla cultura di Roma capitale Miguel Gotor, il Sovrintendente Capitolino ai beni Culturali nonché curatore della Mostra Claudio Parisi Presicce, Massimiliano Munzi, curatore effettivo dell’esposizione, hanno presentato nel cortile antistante la bella Villa Caffarelli sede del museo capitolino “Domiziano Imperatore. Odio e amore”. Aperta al pubblico dal 13 luglio 2022 al 29 gennaio 2023, essa è coprodotta dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dal Rijksmuseum van Oudheden della città olandese di Leiden; ed è il risultato di un accordo culturale di dimensione internazionale.
Come raccontato da Miguel Gotor la mostra ‘God on Earth. Emperor Domitian’, alla quale la Sovrintendenza Capitolina ha partecipato con importanti prestiti, è stata ospitata a Leiden dal 17 dicembre 2021 al 22 maggio 2022. In continuità con essa e riprendendo parte del progetto scientifico e dei prestiti, la Sovrintendenza ha elaborato nella nuova mostra una diversa articolazione del racconto grazie all’aggiunta di nuove opere. Miguel Gotor nel sottolineare la scelta della sede espositiva a Villa Caffarelli – un luogo fortemente legato all’imperatore e da lui restaurato lussuosamente dopo l’incendio dell’80 d.C: il Tempio di Giove Capitolino, sulle cui fondamenta è stata costruita la Villa stessa – non ha potuto non alludere ai ricorsi odierni della Roma in fiamme.
Affascinante la narrazione di Claudio Parisi Presicce che ha introdotto Domiziano come protagonista di un’ascesa prodigiosa – fu incoronato imperatore a soli trent’anni quando la maggior parte lo diventava a cinquanta o sessanta – e per quanto chiamato “dominus et deus” veniva da una famiglia di estrazione medio-bassa. Osteggiato dai senatori, fu anche amato, soprattutto dalle truppe militari alle quali concesse il primo aumento di stipendio dai tempi di Augusto.
I chiarimenti dei curatori – Massimiliano Munzi, in apertura, e la dettagliata spiegazione di Maria Paola del Moro nei meandri azzurri e oro della mostra – hanno aggiunto significati intriganti all’identikit di questo Imperatore.
Il percorso espositivo
Prima opera e icona, a Leiden come a Roma, è il celebre ritratto di Domiziano conservato nei Musei Capitolini. Da esso parte il percorso espositivo, articolato in 15 sale e sviluppato lungo cinque grandi tematiche: Domiziano, imperatore e caro agli dei; l’esaltazione della gens Flavia e la propaganda dinastica; i luoghi privati di Domiziano, dalla casa natale sul Quirinale al palazzo imperiale sul Palatino e alla villa di Albano; l’intensa attività costruttiva a Roma; l’impero protetto dall’esercito e retto dalla buona amministrazione.
La statua del Genio di Domiziano è al centro della prima sala, dedicata alla caducità della vita, rappresentata idealmente da ritratti infantili, allusivi all’imperatore e al figlioletto morto prematuramente. La vetrina “del tempo della vita” espone sul quadrante di un orologio otto oggetti-simbolo dei momenti cruciali dell’esistenza di Domiziano, indicati dal pugnale-lancetta che lo ucciderà.
La galleria di ritratti mostra quelli della famiglia: suo padre Vespasiano e il fratello Tito, nonché le Auguste Giulia figlia di Tito e Domizia Longina, le cui ricercate acconciature sono emulate dalle dame di età flavia, ma anche la sua familia allargata, composta da liberti e schiavi. Alla damnatio memoriae decretata dal Senato all’indomani del suo assassinio riportano invece due iscrizioni e una moneta, sulle quali il suo ricordo è stato cancellato.
La continuità dinastica dominò gran parte delle azioni di Domiziano, arrivando all’esaltazione della gens Flavia, gli appartenenti al suo albero genealogico, attraverso l’erezione di archi onorari al fratello e, sul luogo in cui sorgeva la casa natale, con la costruzione del Templum Gentis Flaviae. La colossale testa del fratello Tito divinizzato mostra chiaramente il desiderio di grandezza con cui Domiziano voleva fossero considerati i suoi. I luoghi privati dell’imperatore partono dal contesto del Quirinale, il colle sul quale nacque, per arrivare alla grandiosità architettonica e decorativa delle ville fuori Roma e, soprattutto, del Palazzo imperiale sul Palatino, opera dell’architetto Rabirio. Luogo dove l’imperatore appariva come dominus e dove regnava l’opulenza e il lusso flavio.
Secondo i curatori la mostra racconta la storia di Domiziano, complessa figura di principe e tiranno non compresa dai contemporanei e successivamente dai posteri. Recentemente, l’analisi delle fonti materiali, in particolare epigrafiche, ha restituito l’immagine di un imperatore attento alla buona amministrazione e al rapporto con l’esercito e con il popolo, devoto agli dei e riformatore della moralità degli uomini. Un imperatore che non pretese e non incoraggiò la formula autocratica “dominus et deus”, ritenuta da molti la motivazione dei sospetti, terrore e condanne a morte, sfociati nella congiura nella quale egli perse la vita. Di fatto l’esposizione suscita molta curiosità verso questo personaggio storico, il desiderio di leggerne una biografia anche se, per forza di cose, sarà inscindibile da quel pizzico di leggenda che fa la fortuna di certi scrittori.
Vademecum
Luogo
Musei Capitolini, Villa Caffarelli
Orario
Dal 13 luglio 2022 al 29 gennaio 2023
Tutti i giorni ore 9.30-19.30
24 e 31 dicembre ore 9.30-14.00
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Giorni di chiusura
25 dicembre e 1 gennaio
CONSULTA SEMPRE LA PAGINA AVVISI prima di programmare la tua visita al museo.
Biglietto d’ingresso
Biglietto “integrato” Musei Capitolini e Mostra per i non residenti a Roma:
€ 16,00 biglietto “integrato” intero;
€ 14,00 biglietto “integrato” ridotto;
€ 2,00 ridottissimo (per le categorie aventi diritto alla gratuità, ad eccezione degli studenti delle scuole elementari e medie inferiori e dei portatori di handicap e al loro accompagnatore e in occasioni di visite istituzionali)
Per tutte le informazioni consulta la pagina biglietti
Ingresso gratuito per i possessori della MIC card
Informazioni
Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
Promossa da Roma Culture – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Organizzazione Zètema Progetto Cultura
Curatori: Claudio Parisi Presicce, Maria Paola Del Moro e Massimiliano Munzi