ROMA – E’ stata presentata dallo storico dell’arte e dal curatore Claudio Strinati, e dalla sovrintendente capitolina ai beni culturali, Maria Vittoria Marini Clarelli, la personale di Renata Rampazzi, torinese classe 1948, Cruor: titolo di una mostra che evoca contenuti di passione. “Cruor”, in latino sangue, è un tema antichissimo, all’origine stessa dell’espressione artistica, in questo caso la rassegna accolta dal Museo Carlo Bilotti di Roma dal 17 settembre 2020 al 10 gennaio 2021, ripercorre la battaglia che Renata Rampazzi ha condotto sin da giovane per la parità delle donne e la loro emancipazione.
Sul tema del sangue legato alla violenza sulle donne Renata Rampazzi offre alla nostra riflessione 14 dipinti, 46 piccole tele, studi preparatori per la grande istallazione composta da 36 garze, e un video: opere che, come in conferenza stampa ha affermato Claudio Strinati, sono indipendenti da qualunque condizionamento storico e si calano sulla nostra contemporaneità con notevole forza per farsi strumento di vera e propria battaglia intellettuale e morale.
Ciascuno potrà dare alle creazioni di quest’artista informale la propria lettura, personalmente sono stata colpita dal dipinto di un uccellino schiacciato sulla tela, il cui sangue cola come fosse stato malmenato. Per associazione di idee ho pensato al Cardellino legato a un trespolo, dipinto nel 1654 da Carel Fabritius, simbolo di una schiavitù atavica. Il fragile uccellino di Renata Rampazzi denuncia il prezzo della lotta per la propria emancipazione.
Renata Rampazzi, pittrice formatasi nei prorompenti anni ’70, ha sentito la necessità di tradurre nei suoi quadri la forza della denuncia contro la discriminazione di genere. L’artista ha riversato sulle tele la rabbia, il disagio, l’impazienza senza sfociare mai nell’osceno o nel dipinto di tendenza, trovando un vigore espressivo confacente nel colore rosso. Il video di Giorgio Treves, che completa la mostra, è una finestra sul lavoro dell’autrice e bene ne comunica l’energia creativa, la fatica, l’impegno provocatorio e l’amore per la sua attività. Anche nel regno dell’astratto ogni pennellata ha una sua ragione d’essere, il mistero dell’improvvisazione non è mai lasciato al caso, fa parte di quella spontaneità che è un equilibrio difficile da realizzarsi. Con pochi tratti, ricchi di significato, la Rampazzi riesce a suggestionare, evocare, rappresentare.
Le opere di Renata Rampazzi che coprono un arco temporale dal 1977 al 2020 si chiamano significativamente Composizioni, Ferite, Sospensioni Rosse, Lacerazioni sino ad arrivare all’installazione Cruor del 2018, realizzata con la collaborazione della scenografa Leila Fteita esposta per la prima volta nella sede della Fondazione Cini di Venezia. Mischiando terre e pigmenti, Renata Rampazzi ha creato un’istallazione con una trentina di garze, simbolo delle ferite subite dalle donne con variazioni di rossi, che il critico Claudio Strinati ha definito evoluzioni dalla sofferenza alla catarsi. Appesi al soffitto su piani sfalsati, come una sorta di cortine da palcoscenico, lunghi drappi di 4×1 metri conducono il visitatore in un labirinto emotivo, onirico, che evoca la privazione della propria identità a causa della violenza.
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Vademecum
Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese
Orario
Dal 17 settembre 2020 al 10 gennaio 2021
Orari museo settembre
Da martedì a venerdì e festivi ore 13.00 – 19.00 (ingresso fino alle 18.30)
Sabato e domenica ore 10.00 – 19.00 (ingresso consentito fino alle 18.30)
Giorno di chiusura: lunedì
Orari museo ottobre – maggio
Da martedì a venerdì e festivi ore 10.00 – 16.00 (ingresso consentito fino alle 15.30)
Sabato e domenica ore 10.00 – 19.00 (ingresso consentito fino alle 18.30)
24 e 31 dicembre ore 10.00-14.00 (ingresso consentito fino alle 13.30)
Giorno di chiusura: lunedì
Biglietto d’ingresso
gratuito
La MIC card è acquistabile nei musei e online
Informazioni
Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
Servizio di Vigilanza
Unisecur Srl
Servizi museali
Zètema Progetto Cultura
Tipo
Mostra|Arte Contemporanea
Giorni di chiusura
Lun