ROMA – Una guerra all’indifferenza, alla distanza che ci tiene lontani dai problemi che non ci colpiscono in maniera diretta. È questo il messaggio dell’artista romano Andrea Fogli (1959), che nel giorno dell’anniversario della Liberazione, inaugura la sua mostra al Museo della Via Ostiense presso Porta San Paolo.
“Resistenza/1”, è la rassegna ideata dallo stesso artista e condivisa con l’ANPI, dedicata a tutte le battaglie civili in difesa dei diritti dell’uomo contro ogni forma di discriminazione razziale, politica, religiosa e sessuale. Il fulcro centrale della mostra “Il Fantasma della Storia” è costituita da un ciclo inedito di 59 sculture di volti in terracotta dipinta realizzato tra il 2013 e il 2014, ciclo che dal prossimo autunno sarà esposto a Pechino e Singapore nella rassegna “The Artist’s Voice” in cui saranno presentate grandi installazioni realizzate da 25 tra i più noti artisti internazionali.
Scrive l’artista nella lettera che introduce l’esposizione: “non ho mai avvertito i miei volti come sculture, come forme, ma come persone, esseri viventi, da scovare, riconoscere ed accogliere innanzitutto dentro di me”. Questo ciclo di volti vuole per prima cosa riportare al centro empatia e immedesimazione, in aperto contrasto la distanza e l’indifferenza che contraddistingue sempre più non solo l’arte contemporanea, ma anche le società occidentali e i nostri comportamenti quotidiani; allo stesso tempo è espressione della volontà di testimoniare tutto ciò che viene nascosto sotto il tappeto magniloquente della Storia: “da Auschwitz a Lampedusa, dal carcere di Via Tasso alle prigioni argentine, dall’Africa al Medio Oriente, un solo grande Fantasma della Storia è emerso dall’argilla, e da oggi 25 aprile in forma di scultura è ora davanti a voi”.
Al fine di contestualizzare il suo lavoro scultoreo e il messaggio che ha ispirato la rassegna, l’artista ha predisposto delle teche con immagini fotografiche di un eterogeneo gruppo di “desaparecidos” di ogni tempo e paese, 3 frasi manoscritte sui vetri imbiancati delle finestre (del partigiano Pietro Benedetti, Etty Hellisum e Malala Yousafzai), dei rami di ulivo trovati per terra la mattina dopo la Domenica delle Palme, e un piccolo diario in cui l’artista ha raccontato l’apparizione di ognuna di queste 59 “persone senza nome”, 59 come i grani di un Rosario.
Vademecum
Museo della Via Ostiense presso Porta San Paolo
via Raffaele Persichetti 3, Roma
Inaugurazione: lunedì 25 aprile dalle 10.30 alle 13.30
Dal 25 Aprile 2016 al 24 maggio 2016
Tutti i giorni da martedì a domenica, dalle 9.00 alle 13.30 (ultimo ingresso alle 13)