FIRENZE – Il Museo Novecento di Firenze apre giovedì 20 dicembre 2018 la stagione invernale con cinque nuove esposizioni e una nuova sala al piano terra.
La prima delle cinque mostre è “Solo” dedicata a Medardo Rosso, a cura di Marco Fagioli e Sergio Risaliti. Lo scultore torna a Firenze dopo cento anni dall’ultima rassegna che lo ha visto protagonista. La mostra fiorentina propone un percorso di rilettura della sua opera, segnalandone la sua assoluta originalità e specificità nell’ambito dell’arte moderna. In particolare alcune delle sculture, esposte eccezionalmente al Museo Novecento – tra cui Portinaia, Grande Rieuse (Ragazza che ride), Enfant à la bouchée de pain (Bambino alle cucine economiche) e Enfant Juif (Bambino ebreo), due delle quali provenienti dalla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, – documentano il livello altissimo a cui Rosso era giunto nella ridefinizione della scultura e l’inferenza della sua opera con quelle dei maggiori artisti del tempo.
Alla sua peculiare indagine sull’arte plastica si affianca anche la sperimentazione in ambito grafico e fotografico, in cui si accentua la passione per il frammento e il taglio compositivo e per la componente vibratile e fantasmatica dell’immagine. Osteggiato dalla critica italiana (Ugo Ojetti e Margherita Sarfatti), che lo aveva chiuso nell’ambito della Scapigliatura lombarda, e dalla cultura artistica accademica, lo scultore, protagonista riconosciuto dall’Arte plastica nella Parigi degli ultimi decenni del secolo precedente, è divenuto, invece, via via nel Novecento un importante punto di riferimento per le generazioni successive, da Boccioni a Manzù da Marini a Fontana.
La seconda mostra, ospitata al piano terra, nella nuova sala “Room” è quella di Maria Lai, dal titolo “L’anno zero” che presenta i “presepi” realizzati dall’artista in terracotta, pietre, stoffa e legno. Queste due esposizioni termineranno il 28 marzo 2019.
Dal 20 dicembre 2018 al 28 febbraio 2019 è invece allestita la mostra “Il disegno del disegno” a cura di Saretto Cincinelli, che indaga la pratica e il gesto del disegno, a partire dal lavoro di undici artisti maturati a ridosso della fine del Novecento e nei primi anni del XXI secolo (Massimo Bartolini, Emanuele Becheri, Chiara Camoni, Antonio Catelani, Giulia Cenci, Daniela De Lorenzo, Carlo Guaita, Paolo Meoni, Margherita Moscardini, Andrea Santarlasci, Massimiliano Turco).
Sempre dal 20 dicembre al 28 marzo 2019 è aperta al pubblico “Paradigma. Il tavolo dell’architetto”, progetto ideato da Risaliti in collaborazione con Tommaso Sacchi e curato da Laura Andreini, dedicato di volta in volta ad un architetto chiamato a raccontarsi al pubblico attraverso immagini, disegni, progetti o modellini allestiti canonicamente su un tavolo di lavoro, nel loggiato coperto che circonda il chiostro, al piano terra. Dopo Mario Cucinella, Gianluca Peluffo e Benedetta Tagliabue, è la volta di Leonardo Ricci, allievo di Giovanni Michelucci e protagonista della ricostruzione della Firenze post-bellica, che sbarca al Museo Novecento nell’anno in cui si celebrano i 100 anni dalla nascita dell’architetto.
Infine “The Wall”, la grande “mostra verticale” lunga 12 metri, progetto artistico site specific di Matteo Coluccia, giovane artista in residenza artistica alla Manifattura Tabacchi di Firenze. L’ideazione del progetto ha visto anche la collaborazione anche di Sergio Risaliti e Luca Scarlini. Anche questa mostra resterà aperta fino al 28 marzo 2019.
Presentando le cinque esposizioni, Sergio Risaliti, direttore artistico del Museo, ha spiegato: ’’Desidero che questo luogo sia, ogni giorno di più, il tassello mancante nel panorama museale fiorentino una vetrina delle splendide collezioni civiche, un ‘sussidiario’ per i bambini e i ragazzi con il quale sensibilizzarsi all’arte, un laboratorio per artisti emergenti e uno spazio riconosciuto nel mondo per le mostre dedicate ai grandi maestri del Novecento”.