NAPOLI – Salvator Dalì è stato sicuramente l’artista che più di ogni altro è riuscito a “brandizzare” se stesso, ovvero trasformare il suo nome in un marchio, precorrendo la stessa definizione di “brand”.
Il processo di “dalinizzazione” è stato perseguito con metodo e convinzione dal grande artista, che in questo senso si è mosso in anticipo anche rispetto alla Pop Art.
La mostra “Branding Dalí. La costruzione di un mito“, a cura di Alice Devecchi, ospitata dal 25 ottobre 2019 al 2 febbraio 2020 a Palazzo Fondi, si propone di far comprendere proprio questo processo attuato da Dalì, offrendo al pubblico la visione di una produzione, sicuramente meno nota, ma che comprende pregiate serie grafiche, manifesti, libri, oltre ad oggetti in porcellana, vetro, argento, terracotta, per un totale di più di 150 opere.
Salvador Dalí ha insomma trasformato in “prodotto” l’intera realtà a lui circostante. Da qui l’apposizione, concettualmente pop, del “marchio Dalí” su oggetti d’uso come serie di piatti e bottiglie o triviali come le carte da gioco. Un esempio è La suite Catalane (1954), serie di rare mattonelle in terracotta destinate in origine ad una piscina, oppure le bottiglie in edizioni limitate per Rosso Antico-Vermouth (1970) e quella commissionata per il brandy Conde de Osborne (1964) di cui realizza il design in porcellana bianca e l’etichetta.
L’artista sceglie inoltre tecniche di moltiplicazione meccanica dell’immagine che garantiscono una tiratura, seppur limitata. Un esempio sono le illustrazioni xilografiche della Divina Commedia (1960-1963), esposta in mostra integralmente, in cui ogni canto dispiega tutto il suo immaginario onirico intrecciato ad un registro quasi pop.
Nel 1969 Dalì firma anche i manifesti pubblicitari per la SNCF, la compagnia ferroviaria francese, che rappresentano le principali regioni della Francia, ma raccontano soprattutto la capillare presenza dell’artista sui media.
Non sorprende allora che nel 2017 La casa de Papel, la celebre produzione televisiva prima spagnola e poi americana, abbia costruito la sua trama su un protagonista di nome Salvador e sull’esplicito riferimento a Dalí come volto eroico di una nuova Resistenza.
Il percorso della mostra accompagna dunque il visitatore alla scoperta di questo aspetto molto intrigante della produzione artistica di Dalì, che di fatto è riuscito, disinvoltamente, a trasferire l’aura di unicità dall’opera d’arte all’unicità dell’artista, dai suoi capolavori a se stesso.
La mostra, accompagnata da un catalogo edito da con-fine edizioni con testi critici di Alice Devecchi, è organizzata da LelesArt Sa, una piattaforma di consulenza nel settore dell’arte moderna e contemporanea, in collaborazione con con-fine edizioni e Me-diterranea Art, e con il patrocinio del Comune di Napoli.
Vademecum
Branding Dalí. La costruzione di un mito
25 ottobre 2019 – 2 febbraio 2020
Palazzo Fondi – via Medina 24 – 80133 Napoli
Orari da martedì a domenica e festivi h 10-20 (la biglietteria chiude alle 19)
25 dicembre chiuso, 1 gennaio h 15-20
Biglietti Intero € 11 / Open e Fast Lane € 13
Ridotto € 9 over 65, ragazzi 11-15 anni / € 8 gruppi (min 15 max 25 pax) / € 6 universitari il mercoledì, scuole (min 15 max 25 pax) / € 5 bambini 6-10 anni (libero 0-5 anni), giornalisti con tesserino
Vendita on line su Vivaticket.it
Info e prenotazioni T 081 1809 8931
info@brandingdali.com/ www.brandingdali.com– www.mostrenapoli.it