ROMA – È dei giorni scorsi la notizia del ricorso presentato da un candidato contro la procedura per la nomina a direttore della Reggia di Caserta. Il ricorrente è appunto uno degli esclusi, che ha chiesto l’annullamento in autotutela del bando. Si tratta di Antonio Tarasco, dirigente di seconda fascia della Direzione Generale Musei. Tarasco ha partecipato alla selezione pubblica internazionale per la nomina dei direttori della Reggia, della Galleria dell’Accademia di Venezia e del Parco Archeologico di Pompei, ma secondo la sua versione, e da lì dunque la decisione di fare ricorso, sarebbe stato commesso un errore matematico nella selezione, che si è svolta in due fasi. La prima con una valutazione, su una scala da zero a cento, dei titoli contenuti nei curricula. La seconda, dopo l’ottenimento del primo punteggio, con un colloquio valutato da zero a venti.
La Commissione ha selezionato una terna tra i migliori 77 candidati. La scelta è stata quindi poi effettuata dal Ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli.
Tarasco sostiene di aver ottenuto, con la sola valutazione dei titoli, un punteggio maggiore rispetto alla terna dei candidati presentati al ministro. Secondo il ricorso presentato, il mancato inserimento di Tarasco sarebbe quindi “frutto di un errore di calcolo della Commissione esaminatrice”, in seguito al quale sarebbe poi stata nominata l’architetto Tiziana Maffei, libero professionista iscritta all’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggistici e Conservatori di Ascoli Piceno.
Il ministero ha risposto con una nota nella quale spiega: “Non c’è nessuna criticità o errore materiale, come riportato da alcuni organi di stampa, nella procedura di selezione per il direttore della Reggia di Caserta”. “Come precisato dalla presidente della Commissione, Donata Levi, – prosegue il comunicato – la procedura di selezione si è svolta in fasi distinte e separate, non cumulabili tra loro. La prima, riservata esclusivamente alla selezione dei curricula e dei titoli, è servita a stilare una graduatoria che ha individuato i 10 candidati ammessi al colloquio”.
“Il professor Tarasco è stato ammesso alla fase successiva, indipendente dalla prima, caratterizzata da colloqui mirati ad accertare, tra le altre cose, la conoscenza delle specifiche caratteristiche e delle eventuali problematicità della struttura per la quale si è fatta domanda, le prospettive progettuali, la capacità di relazionarsi con il territorio e con tutti i soggetti locali, nazionali e internazionali, anche per quanto riguarda la ricerca di finanziamenti”, aggiunge la nota.
“Attraverso i colloqui è stata stilata una terna di candidati che maggiormente hanno risposto alle finalità del bando e che è stata sottoposta alla scelta discrezionale del ministro Bonisoli il quale, prima della scelta conclusiva e fiduciaria del nuovo direttore della Reggia, ha voluto personalmente incontrare i tre. Le procedure, peraltro, hanno seguito modalità già sperimentate nelle precedenti selezioni e aderenti ai pronunciamenti della Cassazione a sezioni riunite con due sentenze ben note agli addetti ai lavori” – conclude la nota.
Anche il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, rispondendo nel corsodel question time alla Camera a un’interrogazione su presunteirregolarità, ha dichiarato: “Confermo la bontà della scelta che è stata fatta ed esprimo al nuovo direttore che proporremo per la Reggia di Caserta, l’architetto Tiziana Maffei, auguri di buon lavoro”. Il ministro ha sottolineando che “la nomina del nuovo direttore è intervenuta all’esito di una selezione svolta secondo il decreto legge 83 del 2014, che nel frattempo ha superato positivamente il vaglio della giurisdizione superiore, ovvero del Consiglio di Stato e della Corte di Cassazione”. Bonisoli ha quindi ricordato che le fasi di valutazione “sono autonome e si differenziano l’una dall’altra. Nel passaggio dalle diverse fasi i “punteggi non sono stati sommati dalla Commissione”.