PARIGI – E’ firmata da numerosi intellettuali la lettera, pubblicata da La Tribune de l’Art e da Le Figaro, che critica fortemente il progetto di riqualificazione dell’interno della Cattedrale di Notre-Dame a seguito dell’incendio del 15 aprile 2019.
Messo a punto dall’Arcidiocesi di Parigi e da Gilles Drouin, direttore dell’Institut supérieur de liturgie de l’Institut catholique de Paris, il progetto deve essere approvato dalla Commission nationale du patrimoine et de l’architecture (CNPA).
L’Arcidiocesi vuole sfruttare il progetto di riqualificazione per trasformare l’interno della Cattedrale, stravolgendo completamente l’arredo e lo spazio liturgico concepito dall’architetto Viollet-le-Duc.
“Gli autori di questo progetto – si legge nella petizione – cercano di impostare un’altra esperienza del monumento, anche se Notre-Dame offre già un suo percorso. Per fare solo un esempio, l’organizzazione progettata da Viollet-le-Duc si basa su un principio di progressione degli spazi, già esistente alla fine del Medioevo e da lui restaurato. Le prime cappelle hanno una decorazione di base per consentire una graduale ascesa verso lo splendore del coro. Ciò che la diocesi immagina oggi distrugge il concetto pazientemente sviluppato da Viollet-le-Duc. Il progetto, che prevede l’installazione di panchine rimovibili, illuminazione che cambia a seconda delle stagioni, videoproiezioni alle pareti, ecc., si ritrova in tutti i progetti culturali ‘immersivi’, dove molto spesso la sciocchezza fa a gara con il kitsch”.
“Questo tragico incendio – continuano i firmatari – ci offre tuttavia un’occasione eccezionale, un’opportunità assolutamente unica: il restauro dell’arredamento di Viollet-le-Duc. Siamo infatti in grado di far rivivere un insieme coerente e di grande perfezione formale. Il geniale architetto, ansioso di ampliare e completare l’opera dei costruttori del Medioevo, aveva progettato un’opera d’arte totale, riunendo architettura e decoro, pittura e scultura, ebanisteria e oreficeria, vetrate e illuminazione. Guidato da una visione ben precisa di un ideale artistico e spirituale, aveva progettato e realizzato la Cattedrale delle Cattedrali”.
“Rispettiamo il lavoro di Viollet-le-Duc – conclude la lettera – rispettiamo il lavoro degli artisti e degli artigiani che hanno lavorato per offrirci questo gioiello, semplicemente rispettiamo i principi del patrimonio di un monumento storico. Questo progetto di restauro dovrebbe consentirci di riscoprire l’autenticità del luogo e della sua esperienza, ricollocando le opere buone nei luoghi giusti, in armonia e coerenza d’insieme. La Francia sarà ammirata da tutti per aver saputo realizzare un restauro che restituirà al mondo un monumento sublime. I nostri architetti, i nostri restauratori e tutte le professioni artistiche avranno così, secondo le parole del Presidente della Repubblica, resa Notre-Dame più bella di prima dell’incendio, vale a dire tanto sublime quanto era stato lasciato in eredità”.