PARIGI – All’indomani di una notte di fiamme che ha divorato per cinque ore Notre-Dame, risuonano le parole del presidente francese Emmanuel Macron, che nel suo discorso, fatto proprio di fronte alla cattedrale, ha promesso che “sarà ricostruita”.
“Mi impegno – ha detto il presidente – da domani lanceremo una raccolta fondi, anche Oltralpe. Lanceremo un appello affinché i grandi talenti vengano a ricostruire la cattedrale”.
Macron ha quindi sottolineato il valore storico, culturale e simbolico della cattedrale, che non è solo la cattedrale dei parigini, ma di tutti i francesi “anche di quelli che non sono mai entrati. E’ la nostra storia e sta bruciando” – ha rimarcato il presidente, ringraziando i 500 vigili del fuoco che sono intervenuti e che hanno dimostrato un coraggio estremo.
Macron ha poi affermato: “Voglio esprimere una parola di speranza per noi francesi. Una speranza intrisa di orgoglio, di grande fierezza. Lo dico solennemente: noi ricostruiremo questa cattedrale, insieme”.
Le cause dell’incendio come hanno già spiegato ieri sera i pompieri sono “potenzialmente legate” al cantiere di ristrutturazione della guglia gotica. Il cantiere era stato affidato alla società Socra, autorevole nel suo settore anche a livello internazionale. La procura della capitale francese ha aperto un’inchiesta per “distruzione involontaria a mezzo di incendio”, per cui il disastro non sarebbe doloso.
“Tutte le procedure di sicurezza” nel cantiere di Notre Dame “sono state rispettate”. – Ha affermato Julien Le Bras uno dei responsabili dei lavori in corso sulla cattedrale, all’emittente BFMTV – “Tutto quello che posso dire al momento – ha spiegato – che quando è cominciato l’incendio, nessun dipendente della mia azienda era presente sul posto”. Le Bras ha poi evidenziato che tutti i dipendenti della società collaborano all’inchiesta “senza alcuna riserva”.
Messaggi di solidarietà sono giunti da tutto il mondo. Dall’Italia in particolare quelli della Santa Sede e del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Mentre il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, ha ricordato: “Notre Dame appartiene a tutta l’umanità”.
Il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk ha affermato: “Vorrei dire parole di conforto e di solidarietà alla nazione francese, anche come cittadino di Danzica, distrutta al 90%, bruciata e in seguito ricostruita. Anche voi ricostruirete la vostra cattedrale! Da Strasburgo, capitale francese dell’UE, invito tutti i 28 Stati a partecipare a questo compito”.
Questa mattina un centinaio di vigili del fuoco sono al lavoro per raffreddare la struttura della cattedrale. Il sottosegretario all’Interno, Laurent Nunez, ha riferito che il “pericolo d’incendio è stato respinto”. Oggi si terrà un vertice tra esperti per stabilire se la struttura è stabile e se i vigili del fuoco possano continuare a lavorare in sicurezza.
A fare il punto sulla situazione “precaria” è il ministro della Cultura del governo di Parigi, Franck Riester, intervenuto su France Inter. “La struttura principale è salva – ha spiegato – ma resta una grossa instabilità”. “La notte scorsa – ha continuato – i due terzi del tetto sono bruciati, la guglia è crollata aprendo un buco nella volta, una parte del transetto è crollata”. Il ministro pur esprimendo cautela, si dice tuttavia “ottimista”. “Le due torri e le opere sono state messe al sicuro, in particolare il tesoro, grazie al coraggio dei vigili del fuoco di Parigi. La Corona di Spine, la tunica di San Luigi sono ora custoditi nel municipio della capitale. L’organo è stato chiaramente leso, i grandi dipinti teoricamente hanno subito danni a causa dell’acqua. Bisognerà restaurarli”.
Le opere d’arte sottratte alle fiamme, dopo essere state messe al sicuro nella sede dell’Hotel de Ville di Parigi, verranno trasferite al Louvre entro domani. I cimeli estratti dall’edificio in fiamme sono recensiti nel “piano di salvaguardia” della cattedrale, procedura messa in atto in caso di emergenze.
Partono gli aiuti per la ricostruzione
La regione dell’Ile-de-France ha annunciato lo stanziamento di 10 milioni di euro in aiuti di emergenza per la ricostruzione. “Questa ricostruzione – ha detto Valerie Pécresse a Radio Classique – ovviamente costerà molto, mobiliterà l’intero paese, i migliori architetti, i migliori artigiani in Francia, forse il mondo, ma ce la faremo”.
Il sindaco di Parigi Anne Hidalgo ha reso noto che sarà sbloccato un contributo del comune di 50 milioni di euro. La prima cittadina della “ville lumiere” ha anche annunciato che proporrà al presidente della Repubblica Macron “di organizzare insieme, nelle prossime settimane, una grande conferenza internazionale dei donatori”, da tenersi presso il municipio di Parigi, in cui saranno riuniti “i mecenati di tutto il mondo per raccogliere i fondi necessari per il restauro”.
Anche gli archeologi italiani si sono messi a disposizione. Alessandro Garrisi, Presidente dell’Associazione Nazionale Archeologi, commentando l’incendio, ha detto: “La vicenda accende un faro sul tema cruciale della tutela e della conservazione del nostro patrimonio, del quale spesso dimentichiamo l’estrema fragilità”. Ha quindi concluso: “Le competenze degli archeologi italiani sono a disposizione per la futura ricostruzione.”
Il tema della “fragilità del patrimomio” è stato evocato anche nelle parole di Alfonsina Russo, direttore del Parco archeologico del Colosseo, la quale ha affermato: “Eventi come questi, nonostante l’impegno e l’uso delle più moderne tecnologie a servizio della manutenzione del patrimonio, ci ricordano l’irripetibilità dei nostri beni culturali e la loro fragilità, che rimane un nostro dovere tutelare, per garantirne la trasmissione alle generazioni future”.
Il ministro della Cultura del governo di Parigi, Franck Riester ha fatto sapere di aver apprezzato molto l’interessamento e la vicinanza del Governo italiano e ha mandato questa mattina un messaggio al Ministro Alberto Bonisoli ringraziandolo per il continuo supporto. “E’ un enorme disastro per il nostro patrimonio nazionale”, ha scritto Riester – “Noi adesso abbiamo un obiettivo e una sfida comuni: ricostruire e restaurare Notre Dame de Paris“.
Bonisoli – si legge in una nota – “è costantemente in contatto da ieri sera con l’ambasciata italiana in Francia per offrire supporto e mettere a disposizione le competenze italiane nella ricostruzione. Ieri, infatti, il titolare del collegio romano ha offerto all’omologo francese l’aiuto del governo italiano, tramite anche il possibile invio di esperti del Mibac che hanno già affrontato situazioni emergenziali simili, acquisendo importanti competenze tecniche”.
“Un piano di coinvolgimento volontario di artigiani, restauratori e architetti fiorentini per dare da subito il nostro apporto volontario a Parigi, per una ricostruzione che sia veloce e che sia anche il segno di come la cultura occidentale è forte e coesa e sa recuperare e riconoscere i propri simboli”. E’ quanto annunciato dal sindaco di Firenze, Dario Nardella. Il piano, ha detto il sindaco, “sarà avviato nelle prossime settimane”.
E a Parigi intanto si mobilitano i colossi del lusso. Il miliardario Francois Pinault ha già donato 100 milioni di euro. Ora scende in campo anche il gruppo Lvmh, che controlla Fendi, Bulgari, Christian Dior, Bulgari, DKNY, Cèline, Guerlain, Givenchy, Kenzo, Loro Piana e Louis Vuitton. Il proprietario Bernard Arnaud ha annunciato un contributo-record di 200 milioni di euro per aiutare la ricostruzione.