BOLOGNA – Diceva Arthur Schopenhauer: “Ogni uomo confonde i limiti del suo campo visivo con i confini del mondo”, mentre il poeta teologo John Donne nel diciassettesimo secolo, scriveva: “Nessun uomo è un’isola”.
Il fotografo bolognese Paolo Gotti, con la mostra Oltre i confini, ospitata dal 14 dicembre 2019, alla Temporary Gallery di Bologna, si misura con un tema molto complesso, quello appunto del superamento di limiti e barriere, siano essi geografici, geopolitici, culturali, sociali o anche solo mentali.
Un tema particolarmente consono a Gotti, che dopo alcune esperienze nel campo della pubblicità, si dedica sempre più al reportage. Inizia così a girare il mondo con la sua Nikon per immortalare persone, paesaggi e situazioni che archivia accuratamente in un gigantesco atlante visivo. L’obbiettivo della sua macchina fotografica si sposta in oltre settanta paesi tra cui Niger, Cina, Haiti, Brasile, Messico, Guatemala, Nepal, Indonesia, USA, Canada, Thailandia, Malesia, Yemen, Venezuela, India, Cile, Bolivia, Islanda, Australia, Colombia, Cuba.
Il superamento dei confini è dunque dettato da un irrefrenabile desiderio di conoscenza o di conquista, in particolare dei luoghi in cui i tre elementi – aria, acqua, terra – tendono a confondersi in labili orizzonti, in paesaggi esotici e lontani alle estremità del pianeta: dall’Islanda alla Bolivia fino al Nepal, deserti di sabbia e di sale, basse maree e oceani, strade che scompaiono dietro alle montagne, che suggeriscono vie ancora da percorrere.
Gotti, con i suoi scatti, si sofferma su luoghi di infiniti transiti, fino ad arrivare a quella terra che l’uomo ha delimitato e recintato e che solo l’orizzonte libera. Indugia inoltre sulle persone, fotografate mentre osservano un panorama senza tuttavia entrarci veramente, uno spazio che si dilata all’infinito, che si può solo intuire e non comprendere, in senso quasi leopardiano. Altri soggetti delle fotografie di Gotti sono ripresi invece nell’atto di attraversare la scena: sullo sfondo di un aeroporto, in uno sperduto paese tra le montagne del Nepal, sfrecciando su un treno, con lo sguardo che suggerisce una profonda inquietudine. Oppure condividendo momenti di gioia – come nella fotografia che ritrae i figli sorridenti dei minatori d’oro in Ghana – aprendosi agli altri e superando gli steccati della mente, come forse solo i bambini sanno fare.
In occasione della mostra verrà presentato anche il 2020 “Oltre i confini” che è già possibile riservare scrivendo a paologottifotografo@libero.it.
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Vademecum
Paolo Gotti. Oltre i confini
14 dicembre 2019 – 28 febbraio 2020
Temporary Gallery
via Orfeo 4/a, Bologna
martedì-venerdì: 16.30-19.30
sabato e domenica: 11-13 e 16.30-19-30
chiuso lunedì
www.paologotti.com – tel. 329 2343305