VENEZIA – È esplorabile online, grazie a un lavoro di digitalizzazione, il Mappamondo di Fra Mauro, uno dei più affascinanti prodotti cartografici del Quattrocento. L’opera è ora disponibile sul web in tre lingue: italiano, inglese e cinese.
L’originale è conservato nella Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia e una copia presso il Museo Galileo di Firenze.
Il mappamondo di Fra Mauro venne nel monastero camaldolese di San Michele in Isola, a Venezia, verso il 1450, rappresenta un ponte tra le conoscenze geografiche medievali e i progetti di esplorazione e commerciali che avrebbero portato pochi decenni più tardi alla scoperta del Nuovo Mondo e alla circumnavigazione dell’Africa.
Nel 1942 il governo italiano voleva presentarlo all’Esposizione Universale di Roma come esempio eloquente del contributo italico alle grandi esplorazioni geografiche, e per quella occasione ne fece eseguire una riproduzione facsimile che oggi fa bella mostra tra le collezioni del Museo Galileo.
Un lavoro sinergico tra varie istituzioni
L’edizione digitale è stata curata da Filippo Camerota (direttore scientifico del Museo Galileo) e Angelo Cattaneo (Cnr) grazie alla collaborazione istituzionale tra il Museo Galileo di Firenze, la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia e la Nanyang Technological University di Singapore. Il progetto è stato reso possibile grazie a un progetto Fisr finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca.
“Siamo davvero felici oggi – ha detto Roberto Ferrari, direttore del Museo Galileo di Firenze – di presentare l’edizione digitale del mappamondo di Fra Mauro: un progetto di ricerca che testimonia l’impegno della nostra istituzione a coniugare il rigoroso studio delle fonti con innovative modalità di divulgazione. Un lavoro enorme, realizzato anche in inglese e cinese, che ha impegnato tutto lo staff del museo e rinnovato la collaborazione con Isem-Cnr. Ringrazio le istituzioni che sono al fianco del Museo Galileo perché senza un impegno concreto dello Stato iniziative come questa sarebbero impossibili“.
Un’opera incredibile
L’edizione digitale del Mappamondo permette all’utente di navigare da qualsiasi dispositivo multimediale ed esplorare nei dettagli – con foto e video – la ricchissima informazione testuale e grafica del mappamondo, visualizzando i circa tremila cartigli che descrivono i regni e le province, selezionando mari e fiumi, città e monumenti, strade e itinerari commerciali terrestri e marittimi.
Fra Mauro delinea l’immagine del mondo appena precedente alle navigazioni dei Portoghesi e degli Spagnoli, integrando la Geografia di Tolomeo (ca. 100 – ca. 175 d.C.) con i racconti di viaggio di Marco Polo (1254-1324) e Niccolò de’ Conti (1395-1469). Gran parte dei luoghi descritti da Marco Polo, ad esempio, nel progetto digitale sono stati individuati e geolocalizzati sulla mappa di Google in modo da poter ricostruire l’itinerario di viaggio di Marco, del padre e dello zio. Allo stesso modo è stato visualizzato l’itinerario di viaggio di Niccolò de’ Conti, così come le rotte dei Portoghesi, che poco dopo la redazione del mappamondo furono in grado di raggiungere le Indie via mare, doppiando il Capo di Buona Speranza e collegandosi a una rotta, segnalata da Fra Mauro, che da quell’estremo punto meridionale le giunche cinesi avevano già tracciato fino alle coste dell’India e del Catai.
Il Mappamondo dipinto istoriato con colori vivacissimi
La rappresentazione geografica è arricchita da oltre tremila cartigli, moltissimi toponimi e centinaia di immagini di città, templi, strade, navi, oltre a un bellissimo paradiso terrestre miniato da Leonardo Bellini. Fra Mauro delinea l’immagine del mondo appena precedente alle navigazioni dei Portoghesi e degli Spagnoli, integrando la Geografia di Tolomeo (ca. 100 – ca. 175 d.C.) con i racconti di viaggio di Marco Polo (1254-1324) e Niccolò de’ Conti (1395-1469). L’ecumene antica si espande verso oriente fino al Giappone e verso sud fino alle latitudini più meridionali dell’Africa che, sebbene non completata, lascia intravedere chiaramente la possibilità della sua circumnavigazione.
L’opera è fruibile in open access attraverso il sito web.