LUCCA – Sulla quesitone dell’opera monumentale “Le Oceaniche” di Giulio Turcato (1912-1995), abbandonata tra le erbacce in un deposito comunale a Viareggio, è intervenuto il Mibact chiedendone la tutela.
La scultura, alta sei metri venne esposta dall’artista alla Biennale di Venezia nel 1972 e successivamente donata al Comune di Viareggio. Rimasta per oltre vent’anni in piazza Puccini, dopo la recente ristrutturazione della piazza, è però finita smontata.
Lo stato di abbandono dell’opera era stato denunciato nei giorni scorsi da Alessandro Santini, consigliere comunale della Lega e dalla giornalista Rossella Martina, coordinatrice di Italia Viva, mentre la deputata Donatella Legnaioli (Lega) ha già presentato un’interrogazione parlamentare, affermando: “Non possiamo permettere che un’opera celebre come ‘Le Oceaniche’ di Turcato venga abbandonata in un deposito comunale di Viareggio tra erbacce e cassonetti. E’ ora che tornino a disposizione della città e dei cittadini”.
Non si è tuttavia fatta attendere la replica del sindaco Giorgio Del Ghingaro, il quale su Facebook ha spiegato che le celebri “vele” di Turcato sono state tolte dalla nuova piazza Puccini “perché i piedistalli avevano bisogno di manutenzione, erano corrosi e il vento poteva rendere pericolosa l’opera d’arte. Saranno sistemati, con tutti i crismi del caso e il tutto riprenderà nuova vita in un luogo più visibile, in maniera da farne risaltare ancora di più la colorata bellezza. Tutto qui, niente di più” – ha chiosato il primo cittadino.
Sul caso è intervenuta anche la Soprintendenza all’Archeologia, alle Belle Arti e al Paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara e la soprintendente Angela Acordon, rassicurando i cittadini, ha spiegato che “porrà in opera tutte le azioni di competenza”, precisando che è già stato avviato “un dialogo con l’Amministrazione Comunale per garantire la corretta conservazione dell’opera in vista della sua ricollocazione in piazza Puccini”, luogo di interesse storico e culturale, soggetto a vincolo paesaggistico, inoltre “qualsiasi intervento che preveda anche temporaneamente l’alterazione dello stato dei luoghi, ossia della piazza, deve essere autorizzato dalla Soprintendenza”.