ROMA – Due edizioni della Quadriennale d’arte, quella del 1996 e quella del 2016, due generazioni e due pratiche curatoriali a confronto. Titolo dell’incontro è ”1996 – 2016, la Quadriennale d’arte vent’anni dopo: curatori a confronto’’. Partecipano all’incontro: Laura Cherubini, Daniela Lancioni, Luca Lo Pinto, Cristiana Perrella, Giorgio Verzotti e Denis Viva.
La mostra del 1996 ”Ultime Generazioni” venne inaugurata al Palazzo delle Esposizioni e (per la prima volta), nell’Ala Mazzoniana della Stazione Termini. 174 gli artisti presenti. Tra questi anche nuove leve che emergono nelle aree che gravitano intorno a Milano e non solo: Mario Airò, Massimo Bartolini, Maurizio Cattelan, Grazia Toderi, Liliana Moro, Bruna Esposito, Vanessa Beecroft, Myriam Laplante, Annie Ratti, Gregorio Botta. Per l’ambito romano, in particolare la generazione considerata successiva alla Transavanguardia, e cioè gli esponenti della Scuola di San Lorenzo: Gianni Dessì, Nunzio, Piero Pizzi Cannella. E poi Giacinto Cerone, Cesare Pietroiusti, i più giovani Alberto Di Fabio, Andrea Salvino e Matteo Basilè. Sono ripristinati i premi e il primo viene assegnato a Stefano Arienti, gli altri a Studio Azzurro, Umberto Cavenago, Cristiano Pintaldi.
Alcuni di questi artisti, come Mario Airò e Cesare Pietroiusti, sono presenti anche nella 16 Quadriennale d’arte. Profondamente diversi i numeri e il concept di questa mostra dal titolo ”Altri tempi, altri miti” un’espressione che i curatori hanno preso in prestito da ”Un weekend postmoderno. Cronache dagli anni Ottanta”, pubblicato nel 1990 dallo scrittore Pier Vittorio Tondelli (1955-1991).
In questa edizione sono 99 gli artisti, 150 le opere e 10 i progetti curatoriali, selezionati con una call for project partita lo scorso autunno. La 16a Quadriennale è concepita come una mappatura mutevole delle produzioni artistiche e culturali dell’Italia contemporanea ed ognuna delle 10 sezioni approfondisce un tema, un metodo, un’attitudine, una genealogia del presente. Anche in questo caso, la mostra guarda alle generazioni più giovani. La maggior parte degli artisti invitati sono nati infatti tra la seconda metà degli anni Settanta e la prima metà del decennio successivo, un dato cronologico che si riscontra anche nei premi assegnati: il Premio Quadriennale 16 è stato vinto da Rossella Biscotti (1978), ad Adelita Husni-Bey (1985) il Premio illy Under 35 e due menzioni speciali a Domenico Quayola (1979) ed Alek O. (1981).