BOLOGNA – Alcuni dipinti, di artisti come Tiziano, Tintoretto e Carpaccio, attualmente conservati al museo nazionale di Belgrado, sono oggetto di una indagine partita dalla Procura di Bologna. Si tratta di otto capolavori “prigionieri di guerra”, come si apprende dall’Ansa, che facevano parte di collezioni fiorentine che furono al centro di compravendite milionarie mediate da mercanti, in nome e per conto del Maresciallo del Reich, Hermann Goering.
I dipinti, grazie ad un controverso antiquario jugoslavo e all’inerzia della diplomazia post bellica, sono quindi finiti al museo serbo e da allora non sono mai più stati restituiti all’Italia.
Al momento sembra che la Procura, che coordina i Carabinieri del nucleo Tutela patrimoni, ne abbia ottenuto il sequestro. L’ipotesi è quella di ricettazione e si basa sul fatto che nel 2004 i dipinti, sottratti illecitamente, furono ‘ospiti’ di una mostra in città.
Prima dell’estate il procuratore aggiunto Valter Giovannini e il Pm Roberto Ceroni sono stati al ministero degli Esteri, per seguire da vicino la rogatoria. Il valore dei quadri acquistati dal regime nazista e inseriti come ‘da ricercare’ nella banca dati dei beni illecitamente sottratti, è considerato inestimabile.