NAPOLI – All’interno del Museo archeologico dei Campi Flegrei è ospitata la mostra “I pionieri dell’archeologia subacquea nell’area Flegrea ed in Sicilia”, inaugurata lo scorso 24 maggio dal direttore del Museo archeologico di Napoli, Paolo Giulierini, e dal dirigente generale della Regione Siciliana Sergio Alessandro.
Dedicata a Sebastiano Tusa, l’assessore ai Beni culturali, recentemente scomparso, come evidenzia una nota della Regione Sicilia, “è stata fortemente voluta per chi ha impegnato la propria vita per l’archeologia e le ricerche subacquee, anche in terra campana”.
Curata e allestita da Teichosarcheologia, l’esposizione racconta la stagione di nascita dell’archeologia subacquea in Italia fin dagli anni Cinquanta, quelli delle prime fasi pionieristiche, contrassegnate dalle grandi scoperte che ne sono derivate e che hanno dato impulso alla ricerca scientifica in questo campo.
Documenti d’archivio, foto d’epoca e lettere dei protagonisti della ricerca archeologica subacquea del Sud Italia, provenienti dagli archivi delle Soprintendenze ai Beni culturali della Regione Siciliana, dalle Soprintendenze del ministero per i Beni e le attività culturali, da Istituti specializzati e da archivi privati, danno vita a una narrazione che giunge fino alla creazione della Soprintendenza del mare della Regione Siciliana da parte di Tusa. Il tutto supportato da allestimenti multimediali e sensoriali.
Questa mostra – come sottolineato dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – è “il miglior modo per commemorare il lavoro di uno studioso che ha dedicato la sua vita allo studio e alla divulgazione del ricco patrimonio culturale siciliano. La Sicilia, dunque, continua a rappresentare oltre i suoi confini, il suo progetto di grande respiro che si inquadra nella più ampia programmazione culturale dell’assessorato dei Beni culturali”.
L’esposizione costituisce anche un’anticipazione della mostra “Thalassa. Meraviglie dei Mari della Magna Grecia e del Mediterraneo”, che sarà inaugurata il prossimo 25 settembre 2019 al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN), nel Salone della Meridiana.