PARMA – E’ stata inaugurata alla presenza del Sindaco di Parma, Federico Pizzarotti e di Luca Barilla, in rappresentanza della Fondazione Barilla, la mostra “Noi, il cibo, il nostro Pianeta: alimentiamo un futuro sostenibile”, realizzata con la collaborazione di National Geographic Italia, Sustainable Development Solutions Network Mediterranean (SDSN Med), Madegus, Civicamente, il contributo di un comitato scientifico multidisciplinare, la curatela di Codice Edizioni e con la collaborazione e il patrocinio del Comune di Parma.
Si tratta di un percorso multidisciplinare e interattivo che punta a sensibilizzare le coscienze, mettendo al centro una corretta educazione, alimentare e ambientale. Suddivisa in diverse sezioni la mostra rappresenta un “viaggio virtuale” che punta a mettere in evidenza i paradossi globali del sistema alimentare: fame vs obesità perché per ogni persona malnutrita nel mondo ce ne sono due che sono obese o sovrappeso; cibo vs carburante perché un terzo del raccolto di cereali viene utilizzato per dare da mangiare agli animali o per produrre i biocarburanti, nonostante il problema della fame e della malnutrizione e spreco vs fame, perché ogni giorno, dal campo alla tavola, vengono sprecati 1.3 miliardi di tonnellate di cibo commestibile, quattro volte la quantità necessaria a sfamare gli oltre 820 milioni di persone malnutrite in tutto il mondo.
“L’alimentazione, la nutrizione e la tutela dell’ambiente – ha spiegato Anna Ruggerini, Direttore Operativo di Fondazione Barilla – sono elementi fortemente uniti tra loro e possono contribuire, in modo diretto e indiretto, alla realizzazione degli SDGs. Correttamente nutriti, infatti, i bambini possono imparare, le persone possono condurre una vita sana e produttiva e le società possono assicurarsi prosperità. Curando la nostra terra e adottando un’agricoltura sostenibile, le generazioni presenti e future saranno in grado di nutrire una popolazione in crescita e di mitigare i cambiamenti climatici, consumando meno acqua e producendo meno gas a effetto serra. Con questa mostra desideriamo far nascere in tutti, giovani generazioni e non, un senso di cittadinanza attiva e una crescente consapevolezza che porti a ripensare i nostri sistemi agroalimentari. Puntiamo a sensibilizzare le coscienze, mettendo al centro una corretta educazione, alimentare e ambientale, per dar vita a questo cambiamento”.
“C’è un’emergenza che è sotto gli occhi di tutti, il nostro modello di vita non è più sostenibile. – Ha sottolineato Riccardo Valentini, membro dell’Intergovernmental Panel on Climate Change ‐ IPCC, Premio Nobel per la Pace nel 2007, ospite d’eccezione nel corso dell’appuntamento – Migliaia di ragazzi chiedono a noi adulti, ai politici e a chiunque ne abbia la capacità, di fare qualcosa di concreto. C’è un rischio concreto di estinzione di specie animali e vegetali, al tempo stesso le emissioni di gas serra sono quasi raddoppiate rispetto al 1980 portando a un aumento della temperatura di circa 0.8°C rispetto all’inizio del secolo.I cambiamenti climatici, che colpiscono i nostri raccolti, che provocano incendi, inondazioni o anche altre catastrofi ambientali, sono causati in buona parte dal modo in cui produciamo, distribuiamo e consumiamo il cibo. Ogni anno sfruttiamo l’equivalente di 1,7 pianeti per vivere e intanto, solo con la nostra agricoltura, contribuiamo con il 37% delle emissioni di gas serra al riscaldamento del Pianeta. Dobbiamo invertire questa tendenza, dare vita ad una vera e propria rivoluzione alimentare partendo dalle scuole, dai docenti e dai ragazzi”.
Marco Cattaneo, Direttore del National Geographic Italia che, in occasione dell’appuntamento, ha fatto da guida alla mostra della Fondazione Barilla, ha rammentato: “Tra trent’anni sulla Terra ci saranno dieci miliardi di bocche da sfamare. E già oggi – tra sfruttamento delle risorse naturali, occupazione dei suoli, riduzione della biodiversità e attività che influiscono in modo drammatico sul clima – abbiamo portato il pianeta sull’orlo del collasso. Perché possiamo consegnare alle generazioni future una prospettiva di salute e di benessere, è indispensabile ripensare tutto il sistema alimentare, dall’agricoltura alla nostra tavola. “Ispiriamo le persone a prenderci cura del pianeta” è il motto della National Geographic Society, ed è per questo che abbiamo accolto con convinzione ed entusiasmo l’opportunità di collaborare a questa iniziativa, nello spirito di stimolare una maggiore consapevolezza delle sfide che ci aspettano sia nelle singole persone sia nelle istituzioni”.
L’esposizione offre percorsi di approfondimento ai ragazzi: per le scuole è prevista un’esperienza ancora più formativa che va dalla visita guidata all’esposizione, fino a momenti ludico didattici presentati secondo il livello scolastico di appartenenza di ciascuna classe, con lo scopo di consolidare ulteriormente le conoscenze oggetto della mostra.
Per le prenotazioni e altri dettagli, visitare il sito: www.noiilciboilpianeta.it/parma2020