BARI – Al Kursaal Santalucia di Bari si celebra una delle collaborazioni più intense e feconde dell’arte italiana del dopoguerra: Pino Pascali Toti Scialoja. Confluenze, una mostra curata da Federica Boragina, Eloisa Morra e Antonio Frugis. Inaugurata il 9 novembre, l’esposizione segna il ritorno dell’arte di Pascali nella sua terra natale, a quarant’anni dall’ultima retrospettiva pugliese dedicata all’artista. Oltre ad essere un tributo a Pascali, l’esposizione si focalizza sul dialogo creativo e umano che lo ha unito a Toti Scialoja, suo maestro all’Accademia di Belle Arti di Roma e figura di primo piano dell’arte contemporanea italiana.
Oltre i limiti dell’Accademia: l’influenza di Scialoja su Pascali
Nel 1955, quando il giovane Pascali si iscrive al corso di scenotecnica tenuto da Scialoja, entra in contatto con un insegnamento decisamente anticonformista. Scialoja, figura di riferimento non solo per la pittura ma anche per il teatro e la letteratura, non si limitava a insegnare le tecniche accademiche, ma invitava i suoi studenti a esplorare senza riserve i linguaggi artistici contemporanei.
Pascali, all’epoca poco più che ventenne, assorbe da Scialoja una spinta irrefrenabile verso la sperimentazione, un’inclinazione che lo porta a manipolare materiali non convenzionali come bitume, petrolio, diluenti nitro, spugne e garze. Questi elementi grezzi, apparentemente lontani dalla tradizione pittorica, diventano per Pascali materia viva, da trasformare in opere stranianti che sfidano le convenzioni estetiche.
America e teatro: il fascino delle avanguardie
Nella seconda metà degli anni Cinquanta, l’America rappresenta una vera e propria frontiera artistica per Pascali e Scialoja. Se il giovane artista pugliese ammira il dinamismo e la libertà espressiva d’oltreoceano, Scialoja è già in contatto diretto con il fervore del New Dada e dell’Espressionismo Astratto, avendo esposto negli Stati Uniti. In Confluenze, questo legame con l’America emerge in opere come le impronte di Scialoja, che richiamano l’azione fisica e il gesto istintivo, e nelle sperimentazioni pop di Pascali, animate da una sottile ironia e da un interesse quasi ludico per la cultura di massa.
Il teatro è un altro terreno comune. Scialoja, con una lunga esperienza scenografica, introduce Pascali al teatro d’avanguardia, un ambiente che il giovane artista esplorerà più tardi nella pubblicità, creando spot in cui spesso si mette in gioco personalmente. Questa sezione della mostra testimonia come il confronto con il linguaggio teatrale abbia alimentato l’uso di immagini dinamiche e la creazione di una seconda realtà visiva, fatta di illusione e gioco.
Bestiari irreali: un mondo animale tra ironia e poesia
Un legame profondo tra Pascali e Scialoja si manifesta nell’interesse condiviso per il mondo animale, che trova espressione in forme artistiche nuove e spiazzanti. Nelle poesie illustrate di Scialoja, ragni, ghepardi e balene diventano simboli di un’immaginazione infantile e provocatoria, con un tocco zen che si distacca dalle rappresentazioni naturalistiche. Pascali, dal canto suo, crea una sorta di Arca di Noè surreale, popolata da sculture di animali che sembrano parodie giocose della vita reale. Questi “bestiari antinaturalistici” sono veri e propri mondi alternativi, in cui ironia e profondità si mescolano con disarmante naturalezza.
Mediterraneo e luoghi dell’anima
L’ultima sezione dell’esposizione è dedicata ai paesaggi del Mediterraneo, alle geografie sentimentali che accomunano Pascali e Scialoja. La mostra si conclude con un omaggio a luoghi come Procida e Polignano, dove il legame con la terra si intreccia con una nostalgia per l’infanzia, per la luce e i colori tipici del Sud. In queste opere, i due artisti esprimono una visione del mondo in cui il paesaggio diventa spazio mentale, una cornice emotiva che permea ogni forma artistica e che ricorda la radice profonda del loro legame con il Mediterraneo.
Il Kursaal Santalucia: la rinascita
Il Kursaal Santalucia, restituito alla città di Bari dopo un attento restauro, è la sede perfetta per ospitare Confluenze. Questo spazio, con la sua lunga storia legata alle arti e alla cultura, si trasforma ora in un centro di creatività, con la possibilità di esplorare le convergenze tra passato e futuro dell’arte pugliese. Grazie al supporto della Fondazione Pino Pascali, del Dipartimento Cultura della Regione Puglia e di Electa, il Kursaal si configura oggi come una vera e propria “Casa delle arti e dei suoni”, un luogo in cui storia e innovazione si incontrano per proiettare la cultura locale in una dimensione internazionale.
Oltre la mostra
Pino Pascali Toti Scialoja. Confluenze è una dichiarazione d’intenti per il futuro dell’arte in Puglia. Questo evento, che segna l’inizio di un ambizioso programma culturale, punta a fare del Kursaal Santalucia un punto di riferimento per le arti visive, rilanciando la Puglia nel panorama dell’arte contemporanea. La mostra apre così un nuovo capitolo nella storia artistica della regione, dando avvio a una stagione di iniziative che rafforzeranno la connessione tra territorio, memoria e creatività, nel segno della riscoperta e dell’innovazione.
Vademecum
Pino Pascali Toti Scialoja. Confluenze
La mostra rimarrà aperta fino al 4 maggio 2025
Giorni e orari d’apertura:
dal giovedì alla domenica
dalle ore 10 alle 13
e dalle 17 alle 20
Ingresso gratuito
tel: +39 080 424 9534