NAPOLI – “Oggetti della vita quotidiana del mondo femminile, straordinari perché raccontano microstorie, biografie degli abitanti della città che tentarono di sfuggire all’eruzione”. Così ha commentato il Direttore Generale Massimo Osanna la scoperta di questi preziosi oggetti, già restaurati dagli esperti del Parco archeologico di Pompei.
Si tratta di amuleti, gemme ed elementi decorativi realizzati in bronzo, osso e ambra, ritrovati all’interno di una cassetta di legno, in uno degli ambienti nella casa del Giardino. Oggetti che si sono perfettamente conservati protetti dal materiale vulcanico, mentre la parte lignea è andata deteriorata. Alcuni oggetti preziosi sono stati rinvenuti anche in una altra stanza della casa, presso l’atrio, dove sono stati documentati anche i resti scheletrici di donne e bambini.
Vista lo stato di conservazione, i restauratori sono intervenuti solo con una semplice pulizia e un’opera di consolidamento per rendere gli oggetti nuovamente ammirabili in tutto il loro splendore.
“Particolarmente interessante è l’iconografia ricorrente degli oggetti e amuleti, che invocano la fortuna, la fertilità e la protezione contro la mala sorte” – ha spiegato Osanna. “Simboli e iconografie che sono ora in corso di studio per comprenderne significato e funzione”. Si potrebbe trattare dell’armamentario di una persona con particolari capacità taumaturgiche e con un rapporto privilegiato con gli aspetti più magici della quotidianità, una sorta di fattucchiera insomma. Ma queste sono ad oggi solo ipotesi.
Gli oggetti verranno esposti presso la Palestra Grande, in una mostra che rappresenterà il seguito di “Vanity”, la rassegna dedicata al confronto di stile e manifattura di gioielli dalle Cicladi e da Pompei, oltre che da altri siti campani.