NAPOLI – Proposte speciali e giornate gratuite per queste festività al Parco Archeologico di Pompei. In particolare all’Antiquarium è allestita la mostra “Gli Arredi della Casa di Giulio Polibio”, con oltre 70 oggetti esposti che raccontano la vita di una famiglia, di un personaggio pubblico, ma soprattutto il desiderio del proprietario della casa di mostrare all’ospite la propria ricchezza e raffinatezza, che si può notare in alcuni oggetti rinvenuti, che dovevano suscitare stupore nel visitatore.
La grande casa di Giulio Polibio, con la sua severa facciata su Via dell’Abbondanza, fu costruita tra il III e il II sec. a.C., con una planimetria unica rispetto a quella della maggior parte delle case presenti a Pompei. La casa è legata al nome di Giulio Polibio, un discendente di un liberto della Gens Iulia, la famiglia dell’imperatore Augusto, che appare nelle iscrizioni elettorali dipinte sulla facciata della casa, che lo raccomandano come duoviro della città. La facciata della casa fu scavata da Vittorio Spinazzola tra il 1912 e il 1913; l’intera abitazione fu indagata tra il 1964 e il 1970 con un approccio multidisciplinare.
In mostra lucerne, porta lucerne, bruciaprofumi, vasellame per la cottura degli alimenti (pentole per bollire, tegami per friggere, olle per la bollitura di focacce e verdure), coppe per banchetti e bottiglie in vetro, scaldavivande, candelabri, un anello con sigillo in bronzo con il nome di C.IVLI Philippi, forse il vero proprietario della casa, il calco perfetto di un cesto in vimini, un salvadanaio in terracotta, dadi da gioco e molto altro ancora.
L’esposizione cerca di restituire anche i volti degli abitanti della casa attraverso la ricostruzione di 3 delle vittime rinvenute: il viso di una ragazza di meno di 20 anni agli ultimi mesi di gravidanza al momento dell’eruzione, quello di un uomo adulto tra i 25 e i 35 anni e quello di un uomo anziano, intorno ai 60 anni di età.
In questo periodo natalizio i visitatori potranno seguire anche un suggestivo itinerario nel verde dell’antica Pompei attraverso i giardini ornamentali raffigurati sulle pareti, che servivano per ampliare lo spazio visivo degli ambienti, ma anche attraverso veri spazi verdi interni, in quelle dimore che lo consentivano. E’ il caso ad esempio della Casa dell’Efebo e di Trittolemo, di recente restituiti al loro splendore, a seguito degli interventi di manutenzione del verde. Tra le domus con ampi giardini c’è anche la casa degli Amorini Dorati, riaperta da poco dopo gli interventi di manutenzione, la Casa dell’Ancora con il singolare giardino sottoposto, la Casa del Menandro, i Praedia di Giulia Felice, la Casa della Venere in Conchiglia, la Casa di Marco Lucrezio su via Stabiana.
Continuano inoltre le iniziative con l’ingresso gratuito a tutti i siti archeologici vesuviani nei giorni 24, 26 e 31 dicembre, nell’ambito della proposta Mibact #IoVadoAlMuseo, secondo il consueto orario di visita. Il 24 dicembre, inoltre, i bambini e i ragazzi potranno ritirare gratuitamente presso l’Ufficio informazioni di Porta Marina il fumetto Vulcanalia, realizzato dalla fumettista Bianca Bagnarelli, nell’ambito del progetto “Fumetti nei Musei”, promosso nel 2018 dal ministero per i Beni e le attività culturali e per il Turismo e quest’anno rinnovato per la seconda edizione. L’iniziativa, attraverso l’arte del fumetto, è finalizzata a promuovere la conoscenza del patrimonio archeologico e museale, facendo leva sull’immaginazione e la fantasia.