MONTREUX – Andy Warhol torna protagonista a Montreux, in Svizzera, dopo 55 anni dalla realizzazione, assieme a Keith Haring, del manifesto ufficiale del Montreux Jazz Festival.
Andy Warhol – Pop Art Identities è il titolo della mostra ospitata all’Auditorium Stravinski di Montreux, a cura di Maurizio Vanni, che propone una vasta selezione di opere originali e di film inediti.
L’identità è il filo conduttore della rassegna, un tema che può raccontare e spiegare molto di più di Warhol, il perché di molte sue scelte e prese di posizione, ma anche i suoi stati d’animo e i suoi atteggiamenti. L’obiettivo della mostra è proprio comprendere in quale modo Andy Warhol si possa raccontare: un genio del proprio tempo che ha diviso la storia dell’arte in due, prima e dopo il suo passaggio, oppure un pubblicitario intraprendente che ha dato forma, colore e speranza ai desideri celati delle persone?
«Più di 160 opere originali ci fanno comprendere come le idee di Warhol mascherassero precise strategie creative che, in alcuni casi, si sono alimentate per caso – spiega il curatore della mostra Maurizio Vanni. – Per essere sicuro di essere uno strumento che proiettasse nel futuro tutte le cose nella loro essenza e soprattutto per mostrarle sotto una nuova luce, Warhol smise di disegnare e di dipingere, ideando tecniche artistiche personali capaci di garantire l’unicità nella serialità. Una delle tante contraddizioni di lui che lo renderanno famoso, definito dai più come un “genio terreno”, figura predominante del movimento Pop Art e uno degli artisti più influenti del Novecento».
«La grande mostra di Warhol, così come l’ha concepita Maurizio Vanni, va al cuore della questione delle identità difficili del tempo in cui questo grandissimo artista viveva, e ancor più del nostro tempo – commenta il presidente di MetaMorfosi, Pietro Folena. – Metamorfosi è lieta, grazie alla collaborazione con Spirale di Idee, di produrre un evento di questa portata nella cornice straordinaria di Montreux, dopo la stagione più difficile della pandemia e della sospensione di tante attività culturali».
La mostra
Il percorso espositivo è suddiviso in sette sezioni, a partire da MEMORY IDENTITIES: PORTRAITS, dove una galleria di ritratti evidenzia le evoluzioni tecniche e stilistiche in relazione al rapporto tra la serialità della serigrafia fotografica e gli interventi successivi, non necessariamente apportati dalla sua mano. Meritevoli di una riflessione a parte sono le serie dedicate a Marilyn e a Mao Tse-Tung. Warhol, infatti, ha immortalato l’attrice riuscendo a restituire il suo dramma esistenziale, il suo dolore e la sua solitudine – sentimenti conosciuti dallo stesso artista. Nella serie dedicata allo statista cinese, Mao Tse-Tung viene invece considerato alla stregua di un “oggetto di consumo di massa”.
UNIVERSAL IDENTITIES è la sezione che presenta le celebri ICONS, che ci fanno anche scoprire l’Andy Warhol patriota (Uncle Sam), provocatore (Cow), ambientalista (Endagered species), nostalgico (Shoe), profondo (Kiku) e universale (Cantaloupes e Apples).
Segue la sezione TANGIBLE IDENTITIES con i READY-MADE, in cui oggetti comuni,come la bottiglia di Coca Cola, il barattolo di zuppa Campbell, la chitarra dei Rolling Stones, vengono proposti, concettualmente, alla stregua di opere d’arte.
La sezione INFLUENCED IDENTITIES espone FLASH: undici serigrafie che raffigurano la rappresentazione mediatica dell’assassinio del Presidente John F. Kennedy del 22 novembre 1963. Il titolo deriva da “Notizie Flash”. Warhol era ossessionato dalla morte del Presidente, ma ciò che lo infastidiva di più era il costante bombardamento mediatico, anche a distanza di tempo, che secondo lui impediva agli americani di tornare a sorridere e sognare.
La sezione CHANGED IDENTITIES presenta LADIES AND GENTLEMAN: un progetto fotografico del 1975 nel quale Warhol decise di immortalare alcune drag queen newyorkesi che posarono per lui come star di Hollywood. Ne scaturirono due tipologie di opere: gli acetati – negativo della foto trasferito su supporto trasparente – e le serigrafie in cui le drag queen erano contaminate con campiture di colore improbabile e innaturale.
La sezione COVER IDENTITIES propone le COPERTINE DEI DISCHI, realizzazioni a cui Warhol diede avvio con la celebre cover con la banana del primo disco dei Velvet Underground, il gruppo lanciato da lui stesso lanciato.
La sezione INTANGIBLE IDENTITIES espone BEYOND THE OBJECT: con le serie Camouflage e The only way out is in, Warhol, di dichiarata fede cattolica, propose delle immagini che non potevano essere fruite come oggetti di consumo “tali e quali” invitando ad andare oltre la superficie delle cose, a cercare nelle dimensioni dell’oltre un qualcosa che non poteva più essere definita realtà. L’artista se ne andrà a distanza di pochi mesi dalla realizzazione di questi lavori.
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Vademecum
ANDY WARHOL. Pop Art Identities
Auditorium Stravinski – Montreux
10 giugno – 29 agosto 2021
Orari di apertura
Aperto tutti i giorni
Dal lunedì alla domenica dalle 10.00 alle 20.00.
Ultimo ingresso 1 ora prima della chiusura!
BIGLIETTI
Biglietteria in loco!
La prenotazione non è obbligatoria.
Adulti (dai 16 anni): CHF 25-
Studenti / Anziani (64-65 anni) / Autorizzati IV: CHF 22.–
Bambini (da 5 a 15 anni): CHF 15.–
Pacchetto famiglia (2 adulti + 2 bambini): CHF 65.–
Ingresso gratuito fino a 4 anni!
Audioguida disponibile in loco: CHF 5.– (tedesco, francese, italiano e inglese).
La mostra è accessibile alle sedie a rotelle.
Cani non ammessi.
linguaggio
I testi della mostra sono in francese, inglese e tedesco.
MISURE COVID-19
Il museo soddisfa i requisiti della Confederazione Svizzera e le misure di protezione dell’Associazione dei musei svizzeri.
– La maschera facciale deve essere indossata in mostra.
– Diversi dispenser di disinfezione (ingresso/uscita, servizi igienici)
– Pulizia/disinfezione regolare da parte di addetti alle pulizie professionali
– Le persone malate non possono entrare nel museo.