Sono passati 25 anni dalla prima edizione che si svolse nel 1993 e non si sarebbe immaginato allora che queste giornate sarebbero diventate uno degli appuntamenti più importanti del panorama culturale italiano.
La presentazione delle iniziative per le Giornate di primavera è avvenuta il 14 marzo a Palazzo Chigi. Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha dichiarato: “Il messaggio culturale e politico delle giornate del FAI è quello che c’è un modo per essere fino in fondo italiani, consapevoli delle nostre radici vivendo questa identità in modo aperto, dialogante, inclusivo verso il mondo. I numeri lo dimostrano quanto questa intuizione di 25 anni fa abbia fatto strada, diventando un fenomeno di massa. Il segreto di questo successo è abbastanza semplice, è l’idea che associa la scoperta e la partecipazione – ha spiegato ancora il premier-. Scoperta del fatto che l’Italia è davvero un Paese straordinario per risorse artistiche, culturali e di paesaggio”. Gentiloni ha quindi sottolineato che “questa occasione è, per chi ha responsabilità di governo, anche occasione per confermare impegni. Noi siamo tenuti a fare, a fare di più”. “Oggi è chiaro che la cultura è una chiave di lettura positiva della nostra identità. – Ha detto ancora Gentiloni – Viviamo in tempi in cui è tornato di moda rifarsi alle identità nazionali: ci sono modi sbagliati di esaltare identità nazionali, magari in contrapposizione con altri. Ma la cultura, la bellezza, il paesaggio ci danno la chiave di accesso alle identità positiva”.
Il ministro dei Beni culturali Dario Franceschni ha rimarcato l’importanza del tema della valorizzazione e della promozione. “Il nuovo piano strategico del turismo ha due punti fondamentali, largamente condivisi dall’azione del Fai di questi 25 anni: puntare al turismo sostenibile e all’Italia come museo diffuso”. – Ha detto Franceschini – “In Italia abbiamo il problema di governare la crescita del turismo e puntare sul turismo che cerca l’eccellenza e rispetta la fragilità delle città d’arte e del paesaggio. Ed è quello che sta facendo l’Enit”. “Il fatto che 4 anni fa presentammo le Giornate di primavera al ministero dei Beni culturali e oggi siamo qui a Palazzo Chigi – ha concluso il ministro – dimostra l’interesse sempre crescente del Governo sui temi dell’arte della cultura e del paesaggio. Quello del Fai è anche un lavoro educativo perché riavvicina le persone al patrimonio e le lega al territorio in cui vivono”.
Giulia Maria Crespi, fondatrice del Fai, si è soffermata anche sulla riforma della scuola e sulla necessità di una sua revisione. Secondo Crespi infatti è opportuno “ridare importanza all’arte e alla musica” perché “solamente se uno cerca di capire cosa c’è dietro alla bellezza allora la sente davvero nel cuore”. E ancora: “Non si possono spostare continuamente docenti da una scuola all’altra, bisogna dare importanza a questo settore”. La fondatrice del Fai ha inoltre insistito su un altro punto, ovvero il turismo: “Qui in Italia – ha detto Crespi – ci vuole un piano estremamente serio sul turismo fatto non solo a livello nazionale ma a livello internazionale assieme alle compagnie straniere affinché si riesca a ovviare ai grandi gruppi che vanno nelle grandi città d’arte ma che si riesca a far capire al turista che viene che fermandosi in un solo posto può andare e vedere bellezze d’arte e natura girando a piedi o in bicicletta”.
Per le informazioni su tutte le attività del 25 e 26 marzo: http://www.fondoambiente.it/Attivita-FAI/Index.aspx?q=25-giornate-fai-di-primavera