ROMA – “Oltre 6 miliardi per la cultura nel Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza – ndr) che oggi il presidente Draghi presenta in Parlamento”. Lo scrive su Twitter il ministro della Cultura, Dario Franceschini, per il quale “sarà proprio la cultura a trainare la ripartenza del Paese, investendo su bellezza e creatività italiane”.
Il ministro della Cultura, in una nota successiva, spiega che “gli interventi sono fondamentali nell’azione di ripartenza del Paese. Con 6,675 miliardi di euro si mira ad incrementare il livello di attrattività del sistema culturale e turistico del Paese attraverso la modernizzazione delle infrastrutture, materiali e immateriali”. Gli investimenti previsti per la cultura ammontano nel complesso a 4,275 miliardi di euro a cui si sommano nel Fondo Complementare gli investimenti del Piano Strategico Grandi attrattori culturali per 1,460 miliardi di euro, finalizzati al finanziamento di 14 interventi, per un totale appunto di 6,675 miliardi di euro.
“La cultura guiderà la ripartenza del Paese – commenta ancora Franceschini – il Recovery Plan introduce risorse fondamentali che dimostrano come la cultura sia al centro delle scelte di questo Governo: Da interventi sui grandi attrattori culturali nelle città metropolitane a una grande operazione di rilancio dei borghi, all’intervento sulla sicurezza antisismica dei luoghi di culto, alla digitalizzazione, alla creatività e al potenziamento dell’industria cinematografica”.
Le principali misure
Come riferisce una nota del Mic, sono quattro i capitoli inerenti il Recovery Plan per quanto concerne i settori della cultura, dello spettacolo e della valorizzazione turistica: “Patrimonio culturale per la prossima generazione”, “Rigenerazione dei borghi, sicurezza sismica, patrimonio culturale, rurale e religioso”, “Industrie culturali e creative 4.0, sviluppo dell’industria cinematografica: da Cinecittà al Centro sperimentale”, “Grandi attrattori culturali”.
Le principali misure sul patrimonio culturale, per 1,1 miliardi di euro, si articolano in tre principali aree di intervento. La prima riguarda le piattaforme e strategie digitali per l’accesso al patrimonio culturale (500 mln) con 12 progetti per incrementare, organizzare, integrare e conservare il patrimonio digitale di archivi, biblioteche, musei e in generale dai luoghi della cultura; offrire a cittadini e operatori nuove modalità di fruizione; migliorare l’offerta di servizi; sviluppare un’infrastruttura cloud e software per la gestione delle risorse digitali.
La seconda interessa la rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi e investimenti per l’accessibilità (300 mln) per realizzazione di azioni per l’eliminazione delle barriere architettoniche, senso-percettive, culturali e cognitive nei musei, complessi monumentali, aree e parchi archeologici, archivi e biblioteche statali, attività di formazione sul tema della fruizione del patrimonio culturale. La terza è volta al miglioramento dell’efficienza energetica di cinema, teatri e musei (300 mln) e prevede la realizzazione di interventi per promuovere l’eco-efficienza e la riduzione dei consumi energetici nei musei e siti culturali statali, nonché nei teatri e nei cinema.
Il capitolo sulla rigenerazione dei borghi, sicurezza sismica, patrimonio culturale, rurale e religioso per oltre 2,7 miliardi di euro si articola in quattro principali aree di intervento: piano nazionale per migliorare l’attrattività dei borghi (1 mld); piano nazionale borghi per valorizzare il grande patrimonio di storia, arte, cultura e tradizioni presente nei borghi italiani dall’enorme valore paesaggistico-culturale e dal grande potenziale di crescita economica; protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale (600 mln) con interventi di restauro e di riqualificazione dell’edilizia rurale storica e degli elementi caratteristici del paesaggio, privilegiando soluzioni eco-compatibili. Include attività di censimento dell’architettura rurale e la raccolta e scambio di conoscenze sul patrimonio rurale e il paesaggio.
E poi ancora: programmi per valorizzare parchi e giardini storici (300 mln) con interventi per la rigenerazione di circa 110 parchi e giardini storici italiani creando le condizioni per la loro manutenzione, gestione e fruizione sostenibili, attraverso: censimento, digitalizzazione, restauro, valorizzazione e formazione degli operatori costruendo competenze specialistiche e interdisciplinari in vista del riconoscimento della qualifica di ‘giardiniere dell’Arte’; sicurezza sismica (800 mln) per il programma di prevenzione antisismica per chiese, campanili e torri e interventi di restauro delle chiese del Fondo Edifici di Culto, la creazione del Centro per il controllo e il monitoraggio dei Beni culturali per la sicurezza dei siti culturali italiani, la creazione di 5 depositi temporanei per la protezione dei Beni culturali mobili in caso di calamità naturali.
Infine, riconversione delle centrali nucleari dismesse ed ex struttura militari ex centrale nucleare di Bosco Marengo (Alessandria), ex centrale nucleare di Caorso (Piacenza), ex centrale nucleare di Garigliano (Caserta), ex caserma Cerimant a Roma, ex casermette a Camerino (Macerata).
Per quanto concerne il capitolo relativo alle industrie culturali e creative 4.0 e lo sviluppo dell’industria cinematografica (455 mln) vengono inseriti: sviluppo industria cinematografica, progetto Cinecittà e Centro Sperimentale Cinematografia (300 mln); investimenti nel settore cinematografico e audiovisivo per migliorarne la competitività; potenziamento degli studi cinematografici di Cinecittà per migliorare il livello qualitativo e quantitativo dell’offerta produttiva e della digitalizzazione, aumentare la capacità di attrazione delle grandi produzioni nazionali, europee e internazionali; rilancio delle attività formative, della digitalizzazione e dell’efficientamento energetico della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia e potenziamento della Cineteca Nazionale.
Lo sviluppo della capacità degli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde (155 mln) prevede un piano di interventi per favorire la ripresa dei settori culturali e creativi, promuovendo la domanda e la partecipazione culturale, incentivando l’innovazione e la transizione tecnologica e green degli operatori culturali e la partecipazione attiva dei cittadini e migliorare l’ecosistema in cui operano i settori culturali e creativi, ridurre l’impronta ecologica degli eventi culturali, promuovere l’innovazione ed eco-design.
Riguardo al capitolo sui grandi attrattori culturali (quasi 1,5 mld) sono 14 gli interventi segnalati: progetto di sviluppo e potenziamento delle attività della Biennale di Venezia in funzione della costruzione di un polo permanente di eccellenza nazionale e internazionale a Venezia (170 mln); porto vecchio di Trieste; Torino, il suo Parco e il suo fiume; Beic, Biblioteca Europea di Informazione e Cultura a Milano; valorizzazione della cinta muraria e del sistema dei forti genovesi; progetto integrato per il potenziamento dell’attrattività turistica delle aree del parco del delta del Po in Veneto ed Emilia-Romagna.
Per finire, riqualificazione stadio ‘Artemio Franchi’ di Pierluigi Nervi a Firenze; progetto Urbs, dalla città alla campagna romana; Museo del Mediterraneo e waterfront di Reggio Calabria; Costa Sud, parco costiero della cultura, del turismo, dell’ambiente a Bari; recupero dell’ex complesso della Manifattura Tabacchi in chiave culturale, con realizzazione del primo Auditorium per la Città di Palermo; percorsi nella storia, treni storici e itinerari culturali vari; progetto integrato di restauro, fruizione e valorizzazione dell’immobile costiero Colombaia, Castello di mare, Torre Peliade a Trapani; valorizzazione e rigenerazione urbana del Real Albergo dei Poveri e dell’ambito urbano piazza Carlo III, via Foria, piazza Cavour a Napoli.