ALESSANDRIA – E’ stata riaperta alle visite e al culto la Cappella del Martirio di sant’Eusebio del Sacro Monte di Crea in provincia di Alessandria. Quarantuno anni di interventi, che come ha sottolineato Renata Lodari, presidente dell’Ente Sacri Monti del Piemonte, trovano giustificazione nel fatto che si è trattato di un restauro complesso. “Al di là dei danni causati dai secoli e di quelli dovuti all’abbandono – ha sottolineato Lodari – che l’intero Sacro Monte visse dopo le soppressioni napoleoniche, sulla Cappella di Sant’Eusebio sembra essersi abbattuto un insieme pesantissimo di avversità”.
L’edificio ha subito un po’ di tutto, dalle avversità ambientali, come smottamenti e frane fino a danni provocati dall’ignoranza e dalla stupidità umana. Nel 1977 infatti, le meravigliose statue, capolavoro dell’artista fiammingo Juan de Wespin detto ‘il Tabacchetti’, furono frantumate in infiniti pezzi da ignoti e non si sa neppure per quale ragione, se non per un probabile ed insensato gioco iconoclasta.
Comunque dopo una vicenda lunga e complessa, la Cappella ha finalmente riaperto.
”Il recupero della Cappella – ha spiegato il direttore dell’Ente Sacri Monti, Elena De Filippis – è il risultato di una sequenza di interventi. Dopo l’atto vandalico del 1977, si è cominciato con il porre in sicurezza i frammenti superstiti, quindi con il ripristino della porta di ingresso, azioni non differibili. Agli inizi degli anni ’80 si è proceduto al drenaggio esterno, alle riparazioni alle finestre, interventi volti a far fronte a problematiche legate a risalita di umidità e conseguenti danni sugli affreschi”. “Solo nel 2005 – ha aggiunto De Filippis – si è potuto procedere allo smontaggio parziale e ad affidare ciò che rimaneva delle statue al laboratorio di restauro di Gian Luigi Nicola. Nel 2007 si è effettuato lo svuotamento del pavimento che sembrava cedere ed assestarsi in diversi punti e alla costruzione di una soletta aerata per migliorare la salubrità della cappella danneggiata dalla umidità”. Tra il l 2008 e i 2009 sono stati avviati anche i restauri degli affreschi conclusi nel 2012, mentre nel 2014 è iniziato il restauro delle statue e la loro ricollocazione in loco. Infine è stato rifatto il tetto e l’intonaco esterno. “Interventi resi possibili anche da un finanziamento di 32mila euro della Fondazione della Cassa di risparmio di Torino”, ha concluso De Filippis.