ROMA – Con tutta probabilità i resti della caserma di età imperiale rinvenuti a Roma durante gli scavi per la Metro C ad Amba Aradan, saranno visibili sin dalla fase di cantiere. A dichiararlo in una nota è Salvo Barrano, candidato Pd in Assemblea Capitolina e archeologo.
Barrano spiega infatti che si tratta di una soluzione “a basso costo ed alta resa”. I cittadini potrebbero visitare da subito gli scavi attraverso passerelle e barriere trasparenti. Anche il il soprintendente Francesco Prosperetti sembra aver accolto tale proposta.
“Ho già ottenuto dalla presidente Carlotta Bassoli la disponibilità a raccogliere l’appello del Soprintendente – continua Barrano – l’Ana Lazio è disposta da subito ad elaborare un progetto di fruizione, coinvolgendo decine di archeologi professionisti abilitati a guide turistiche in più lingue per condurre i cittadini all’interno dei cantieri. Nel caso in cui Roma Metropolitane non avesse risorse, faccio appello alle imprese di costruttori per finanziare l’operazione attraverso sponsorship o Art Bonus, per evitare aggravio di costi per i cittadini”.
“In questo modo – prosegue ancora Barrano – otterremmo due benefici immediati: coinvolgimento diretto dei cittadini nelle scoperte fin dalle fasi di cantiere, in linea con la Convenzione di Faro di cui il Ministro Franceschini ha annunciato la ratifica dopo l’estate a seguito di un mio appello del mese scorso, e nuove opportunità per i professionisti dei beni culturali. Il tutto senza nuovi costi per i cittadini”. “Per quanto riguarda il progetto di una stazione monumentale ad Amba Aradan – dice ancora l’archeologo – continuo a pensare che i cittadini debbano essere informati da subito sui costi, su eventuali varianti di progetto e sulla durata dei lavori. Una volta ottenuti questi dati un referendum on line sull’opportunità o meno di costruire una stazione monumentale sarebbe uno strumento per garantire trasparenza ed efficienza”.