FIRENZE – Dopo circa un mese dalla pubblicazione del bando, si infoltiscono le collaborazioni del premio Carapelli for Art con le Accademie e gli istituti d’arte italiani ed internazionali: nel board delle collaborazioni spiccano alcuni fra le più importanti istituzioni d’arte europee: BRERA – Accademia di Belle Arti, Accademia di Belle Arti G. Carrara, BellasArtes – Univesidad de Granada, Accademia di Belle Arti di Foggia, Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, LABA Firenze – Libera Accademia di Belle Arti, Accademia di Belle Arti di Roma, Accademia di Belle Arti di Firenze, École des Beaux-arts VERSAILLES.
Ad oggi hanno aderito al concorso artisti di molte nazionalità, fra le quali India, Polonia, Svizzera, South Africa, Bangladesh, Mexico, Iraq, Grecia, Estonia, Francia, Russia, Taipei, Uk, Israele, Romania, Brasile.
Presentata anche la giuria del premio, composta da giovani ed interessanti nomi del panorama della critica internazionale: fanno parte della giuria del premio Carapelli for Art:
Federica Boràgina, laureata e specializzata in Storia dell’arte contemporanea all’Università Cattolica di Milano, dove è cultore della materia; è co-fondatrice, con Giulia Brivio di Boîte Editions, progetto curatoriale dedicato all’editoria e all’arte contemporanea. Scrive per la rivista “Titolo” ed è autrice di “Fabio Mauri, che cosa è, se è, l’ideologia nell’arte” (Rubettino editore, 2012) e, con Giulia Brivio, di “Interno Domestico” (Fortino Editions, 2013). Le sue ricerche sono dedicate, da un lato, alle vicende artistiche degli anni Sessanta e Settanta, dall’altro all’editoria d’arte contemporanea. Ha svolto il ruolo di assistente curatore per il Padiglione Italia alla 55 Biennale d’arte di Venezia, dal 2011 al 2017 ha collaborato come assistente curatore con le collezioni d’arte del Novecento di Intesa Sanpaolo.
Giulia Brivio è diplomata in Visual Design all’Accademia Noésis e laureata in Scienze e Tecnologie delle Arti all’Università Cattolica. Dal 2005 al 2013 è stata responsabile dell’Archivio Artisti Italiani di Viafarini DOCVA (Milano). Dal 2012 al 2015 è stata Project Manager del Fiorucci Art Trust (Londra), per cui ha gestito la residenza per artisti internazionali Volcano Extravaganza (Stromboli). Attualmente collabora con la casa editrice Artphilein Editions e con la libreria Choisi (Lugano), specializzate in libri d’artista e fotografici. Insieme a Federica Boragina ha fondato Boîte Editions, un’associazione culturale non profit che si occupa di editoria d’arte. Dal 2009 al 2017 ha realizzato l’omonima rivista ‘in scatola’ e, dal 2014, si dedica a libri d’artista e progetti curatoriali legati all’editoria. È co-autrice del libro “Interno domestico. Mostre in appartamento 1972-2013”, Fortino Editions, 2013.
Attilia Fattori Franchini è una curatrice e scrittrice indipendente, vive e lavora fra Vienna e Milano. È co-fondatrice delle piattaforme non profit http://bubblebyte.org e Opening Times, curatrice di BMW Open Work di Frieze; Curva Blu, progetto di residenza a Favignana, Sicilia; la sezione Emergent di Miart, Milano e l’ultima edizione del Termoli Art Prize, Italia.
I progetti curatoriali recenti includono: Potresti visitarmi nei sogni? come parte di curated_by 2018, Vienna; Centro d’arte contemporanea Red Lake at Point, Nicosia (2018); e ARS17+ al Kiasma, Museum, Helsinki (2017).
I saggi e le recensioni di Franchini sono apparsi in pubblicazioni internazionali come MousseMagazine, CURA e FlashArt International.
Matteo Innocenti è curatore, storico e critico d’arte, giornalista. Come curatore ha collaborato con musei e istituzioni (tra cui il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, la Galleria dell’Accademia di Firenze, Le Murate. Progetti arte contemporanea), con spazi no-profit, gallerie private italiane ed estere, residenze d’artista. Tra i progetti curatoriali recenti Estuario Project Space, A certain identity (Italia e Lituania), Conflict Correspondences e A Place to Be. In ambito critico e giornalistico ha scritto e scrive per testate d’arte quali ATP Diary, Artribune, Exibart, Flash Art, oltre che per cataloghi e riviste. Insegna all’interno di master a tema l’organizzazione di eventi artistici e culturali presso Palazzo Spinelli (Firenze) e Tecniche performative per le arti visive presso Laba (Firenze).
Ha partecipato in qualità di relatore a convegni, presentazioni, incontri divulgativi.
Victoria Mann Fondatrice e direttrice di AKAA – Also Known As Africa fiera d’arte e design
Amante dell’arte e imprenditrice franco-americana di 34 anni. Interessata a tutto ciò che riguarda l’Africa e l’arte contemporanea, ha intuito l’importanza di contribuire allo sviluppo di un mercato emergente sulla scena parigina creando di conseguenza la prima piattaforma sia commerciale che culturale per l’arte contemporanea africana in Francia. AKAA è un evento che costantemente interroga e ridefinisce sé stesso per portare una visione professionale innovativa. La sua principale ambizione è contribuire alla sostenibilità del mercato.
Raina Mehler è registrar specializzata in Media Arts per Pace Gallery, New York. Ha lavorato con Pace Art & Technology in modo particolare su esposizioni di gruppi artistici interdisciplinari ed esperienzali che indagano sulle convergenze tra arte e tecnologia.
È stata relatrice a numerose conferenze internazionali sulle questioni della spedizione, dell’esibizione e del prestito dei time-based media. Mehler è anche giornalista freelance e curatrice indipendente impegnata a valorizzare il lavoro di artisti emergenti.
I suoi scritti sono stati pubblicati su Sculpture Magazine, Australian Registrar Journal e Arts in Bushwick Blog.
Membro del AAM, ARCS e del VRA, ha conseguito la laurea magistrale in Storia dell’Arte presso l’Hunter College nel 2013.
Mehelr lavora a Brooklyn, New York.
Gabriele Tosi è curatore indipendente e direttore artistico di LOCALEDUE (Bologna), spazio no-profit volto alla sperimentazione e dedicato alla promozione di giovani artisti e curatori. La sua ricerca si concentra sugli aspetti performativi di ogni forma d’arte. Fra le sue ultime mostre le collettive “Distiller” (Gelateria Sogni di Ghiaccio, Futurdome, Milano) e “The Malpighian Layer” (Car DRDE, Bologna) co-curate con Bruno Barsanti. Ha recentemente curato la sezione Art Tracker del Premio Combat.
Ricordiamo che il bando prevede due categorie : Open aperta a tutti gli artisti professionisti, e Accademia rivolta agli studenti delle Accademie di Belle Arti di vari paesi.
Con un montepremi complessivo di 12.000 euro divisi tra le due categorie Carapelli intende dare un sostegno concreto alle arti visive. Gli artisti vincitori saranno premiati nel corso di un evento e le loro opere entreranno a fare parte della collezione Carapelli.
Il tema della seconda edizione è “Unione. L’incontro tra le varietà che porta a nuovo valore”: in arte la creazione, a livello dell’idea e della pratica, inizia dall’incontro tra più pensieri, materie, occasioni. Questa varietà è condizione essenziale per realizzare qualcosa di nuovo che prima non esisteva, qualcosa che con il suo valore, interpretandolo, arricchisce il reale: l’opera d’arte. Il tema di quest’anno intende sottolineare la capacità che ha l’arte di armonizzare ciò che è differente, in tante declinazioni: dalla resa formale e concettuale al rapporto con il pubblico, fino al modo in cui l’opera viene recepita nella società e riesce ad agire, in via diretta o indiretta, su di essa.
Un tema centrale per Carapelli, la cui maestria olearia, da oltre un secolo, valorizza le diverse varietà di olio di oliva.
Il bando ed il modulo d’iscrizione a Carapelli for Art 2019 sono disponibili al seguente indirizzo www.carapelliforart.it