ROMA – “Brunelleschi e le grandi cupole del mondo” è il titolo del documentario prodotto da Sky Arts Production Hub, realizzato da 3D Produzioni, con la regia di Claudio Poli, vincitore del Nastro d’Argento 2019 per il film “Hitler contro Picasso”.
Il documentario racconta in due episodi, in onda su Sky Arte (120 e 400 di Sky) il 14 e il 21 maggio alle 21,15 e in streaming su Now Tv, quella sfida tecnica senza precedenti e la personalità geniale di Brunelleschi, le sue astuzie e il suo coraggio, le soluzioni innovative e i macchinari che inventò per portare a compimento l’impresa.
Il primo episodio si apre all’alba della modernità, nei primi del Quattrocento. Ingegneri strutturali, come Roma Agrawal, che ha realizzato i calcoli per la costruzione del grattacielo The Shard di Renzo Piano a Londra, e grandi architetti come Norman Foster e Daniel Libeskind, intervistato durante i lavori del suo nuovo grattacielo di CityLife a Milano, ispirato proprio alle cupole rinascimentali italiane, commentano le più ardite soluzioni tecniche utilizzate dal Brunelleschi per risolvere problemi tecnici considerati impossibili da affrontare nel mezzo secolo che aveva preceduto l’agosto del 1420, quando i lavori ebbero inizio.
Il secondo episodio dà anche conto di come la forma della cupola si è evoluta in tempi vicini a noi: un vero salto teorico e tipologico avviene nella seconda metà del XX secolo con una rivisitazione radicale e futuristica: la cupola geodetica di Richard Buckminster Fuller.
Infine, Norman Foster, il più grande allievo di Richard Buckminster Fuller, è protagonista con il suo progetto per il Reichstag di Berlino della rinascita della Germania unita. Nella trasparenza di questa cupola contemporanea c’è la risposta democratica alla gigantesca e cupa eredità della dittatura hitleriana.
Se Brunelleschi aveva aperto l’età moderna, Foster chiude idealmente il medioevo nazista e inaugura il Terzo Millennio, un nuovo tempo oltre l’antico e il moderno.