BARCELLONA – È stato riesumato nella notte il corpo imbalsamato di Salvador Dalí (1904-1989), genio del surrealismo spagnolo. Il corpo, trovato “ben conservato” con i celebri baffi ancora intatti, è già tornato nella cripta presso il Teatro-Museo Dalí a Figueres, nella Spagna nordorientale, dove è stato sepolto all’epoca della morte.
La riesumazione è stato ordinata dal tribunale per prelevare campioni di DNA dell’artista che serviranno in una causa di attribuzione di paternità.
La procedura è durata circa quattro-cinque ore, durante le quali sono stati prelevati per il test del Dna campioni di unghie, capelli e ossa che saranno inviati all’Istituto Tossicologico Nazionale di Madrid. I lavori sono stati eseguiti in una tenda posta sulla cripta “per massimizzare la discrezione e la privacy”, ha spiegato la Fondazione Gala-Salvador in un comunicato. Inoltre, la Fondazione e le autorità “hanno chiesto a tutti i presenti la consegna di cellulari ed altri dispositivi elettronici per evitare la registrazione di immagini”. All’interno della tenda c’era solo “un ridotto numero di rappresentanti delle parti in causa e del tribunale”.
L’esame è stato richiesto dal tribunale a fine giugno per poter confrontare il Dna del pittore con quello di Pilar Abel, una indovina di 61 anni, la quale afferma di essere figlia di una relazione clandestina tra Dalì e una cameriera conosciuta nella città di Cadaqués. Nel caso fosse confermata questa versione la donna diventerebbe l’unica figlia conosciuta di Dalì.
“La cosa importante è che possa tornare a riposare in pace”, ha detto il segretario generale della Fondazione Gala-Salvador Dalí, Lluís Peñuelas, in una conferenza stampa.